Il ritorno di The Voice of Italy è ufficiale. Stando a quanto riporta Ansa, il talent di Rai2 sarebbe sul tavolo della proposta di palinsesto del direttore Andrea Fabiano, che ne ha designato la data d’inizio per il 20 marzo prossimo.
The Voice dovrebbe quindi tornare con un cast completamente rinnovato, con Al Bano e J-Ax tra le possibilità coach, e con Costantino Della Gherardesca alla conduzione. Ancora sconosciuta la squadra completa, che dovrebbe arrivare nelle settimane precedenti alla messa in onda. Tra i papabili per la poltrona, anche Nina Zilli e Cristina Scabbia dei Lacuna Coil.
Quel che sembrava un programma morto e sepolto, sarebbe quindi pronto a tornare alla ribalta con una nuova formula che non sarà comunque garanzia di successo, visti i risultati poco soddisfacenti delle passate edizioni.
Il format arriva in Italia sbarcando immediatamente su Rai1, con quattro coach a scegliere il talento da inserire nella propria squadra. Geniale il meccanismo delle blind auditions, che prevendono un provino completamente al buio nel quale i capisquadra devono limitarsi ad ascoltare la voce dell’aspirante, per poi girare la poltrona qualora decidano di proporsi come coach.
La suspence va scemando nelle fasi successive, che arrivano fino ai Live in un simil X Factor che non ha riscosso il medesimo successo. Discorso a parte, invece, meritano i concorrenti completamente dimenticati che vi hanno partecipato, sorte che capita a molti dei ragazzi che decidono di passare per la televisione per fare musica. Quelli transitati per The Voice hanno comunque una sorte molto diversa rispetto agli altri, poiché già all’indomani della fine del talent piombano in un dimenticatoio senza precedenti.
Sembra quindi una mossa azzardata, quella di Rai, di riesumare un prodotto che per anni non ha funzionato e che non ha prodotto benefici per i giovani partecipanti. Sarà questa la volta buona? Il ritorno di J-Ax potrebbe essere un buon traino per il talent, che lo aveva già visto tra le poltrone dei coach, ma la sua presenza potrebbe non bastare a giustificarne il nuovo inserimento in palinsesto.