Possibili scenari è il nuovo album di Cesare Cremonini e ci insegna la differenza tra il “volare” e un “grande salto”

Da oggi è disponibile il nuovo album di Cesare Cremonini, Possibili scenari, 10 canzoni da ascoltare con attenzione.


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Possibili scenari è il nuovo album di Cesare Cremonini, un disco curato nei minimi dettagli frutto di due anni di incessante lavoro di scrittura e produzione in studio, libero, poliedrico, onesto, maturo, rischioso.

Cremonini rischia come mai prima d’ora. Rischia a partire dal primo singolo, Poetica, 4 minuti e 54 secondi che per struttura ed arrangiamento non hanno nulla a che fare con le mode del momento, un approccio lontano anni luce dai singoli creati per le playlist, per le radio o per le classifiche.

Possibili scenari è tutto quello che ci saremmo aspettati da Cremonini e, allo stesso tempo, niente di tutto questo. Il terzo capitolo della trilogia iniziata con La teoria dei colori e proseguita con Logico, che rompe con le logiche (illogiche) attuali del mondo discografico.

Siamo bombardati da pseudo hit di 3 minuti al massimo e se il ritornello non parte entro 15 secondi, saltiamo alla canzone successiva. L’ho fatto anche io stamattina, alla ricerca di quel singolo estivo, di quella ballata spiccatamente radiofonica, veloce, immediata. Non l’ho trovata. Allora mi sono fermata e ho ricominciato, con calma. Possibili scenari potrebbe essere un invito a fermarsi, a guardare il mondo interiore, ma anche quello che ci circonda, con un rinnovato spirito critico nell’intenzione di tornare alla qualità nella sua semplicità più pura, di tornare all’onestà artistica, alla musica vera fatta dai musicisti, frutto di 24 mesi e più di lavoro, di ricerca, di studio, di cura.

Possibili scenari è un Cremonini che rinuncia al nome nell’epoca in cui tutti rinunciano al cognome. Possibili scenari raccoglie l’eredità e l’esperienza del Cremonini del passato non rinunciando all’inconfondibile impronta che lo ha sempre distinto e caratterizzato in 20 anni di carriera e di successi. Ecco, Possibili scenari è un già un successo perché è destinato a rimanere, a farsi ricordare, a durare nel tempo. Non intende accondiscendere alla modernità quantitativa, frenetica, veloce, fulminea e non è di certo un album da strillare sotto la doccia, piuttosto uno di quelli da ascoltare in pigiama, con una tazza di ciobar.

Possibili scenari chiede attenzione nel mondo dell’immediatezza e degli album costruiti a tavolino da una squadra di imprenditori e lo fa a partire dalla titletrack che racconta il presente e l’amaro in bocca che ci lascia a volte: è difficile decifrare gli scenari futuri ma non tutto è perduto e domani potrebbe essere un giorno migliore. La speranza è nel ritornello aperto e arioso che racconta di come possiamo ancora ritrovare la dimensione intima e felice di incontrarci l’uno con l’altro.

Kashmir-Kashimir è uno sguardo verso ciò che ci circonda, una canzone da ballare che immagina l’impatto con il mondo occidentale di un ipotetico figlio di un integralista islamico, catapultato nella nostra società.

Un uomo nuovo è un sogno: il sogno di un indovino, le promesse fatte a una donna in una vita passata che si incontrano con le speranze perdute di quella futura. Secondo lo stesso Cremonini, è “la canzone più matura musicalmente e dal punto di vista testuale di tutto l’album” ma è anche molto di più, uno stimolo alla riflessione che spinge verso un’analisi di coscienza profonda dopo un interrogativo l’“Tu credi davvero che per volare basti un grande salto?”, che si presta alle più varie interpretazione in ogni ambito, incluso quello musicale.

Nessuno vuole essere Robin è un singolo da rilasciare assolutamente, deve avere la possibilità di essere liberata, di raggiungere chi ancora non vuole farsi raggiungere dai “possibili scenari” di Cremonini. È la sua canzone preferita nel disco, la nuova Marmellata #25 che parte dall’incontro tra due ex innamorati e finisce per tracciare un quadro vivissimo della società moderna nella quale regna la corsa sfrenata all’essere l’eroe del momento che ci fa dimenticare le cose davvero importanti.

Sai quanta gente ci vive coi cani
e ci parla come agli esseri umani
intanto i giorni che passano accanto li vedi partire come treni
che non hanno i binari, ma ali di carta!
E quanti inutili scemi per strada o su Facebook
che si credono geni, ma parlano a caso,
mentre noi ci lasciamo di notte, piangiamo
e poi dormiamo coi cani…

Ti sei accorta anche tu, che siamo tutti più soli?
Tutti col numero dieci sulla schiena, e poi sbagliamo i rigori!
Ti sei accorta anche tu, che in questo mondo di eroi…
…nessuno vuole essere Robin…

Silent Hill è la vera particolarità del disco, quella dall’atmosfera più complicata dal punto di vista musicale e testuale, il passato che condiziona il presente, il senso di colpa continuo che non ci consente di andare avanti, incubi dai quali risvegliarsi per affrontarsi nella consapevole necessità di gettare la maschera. Il proseguo è Il cielo era sereno che valorizza il ricordo positivo, importante, puro, lo spiraglio di luce che fa capolino quando tutto sembrava ormai essere perso.

La Isla è ufficialmente candidato come singolo estivo. Fresco e spensierato potrebbe essere la seconda parte di Sardegna, ma con una profondità diversa. Un posto tra i singoli lo merita anche Al tuo matrimonio, un brano spensierato, ispirato al film Il laureato, che sarebbe tutto da ridere nel videoclip ufficiale: lui si presenta ubriaco al matrimonio della ex per rovinare la festa a tutti.

Possibili scenari si chiude con La macchina del tempo, un brano di 7 minuti e 3 secondi che a partire dalla durata rimarca il suo essere “al contrario”: è una storia d’amore che parte dalla fine, dall’addio, per essere ripercorsa a ritroso fino al primo incontro. “Ho pensato che fosse l’unico modo per sconfiggere per sempre la fine di un amore, e in una canzone tutto è ci è concesso, anche questo scenario ci è possibile”, conclude Cesare Cremonini.

Possibili scenari è un ritorno alla concezione della canzone come libertà, semplicità, emozione, tra la realtà e l’immaginazione, frutto del solo estro geniale del musicista che la compone. 

Durante la lavorazione dell’album, Cremonini oltre allo storico sodalizio col produttore Walter Mameli, si è avvalso della collaborazione di Davide Petrella in veste di co-autore durante la lunga fase di scrittura delle canzoni (fatta eccezione per Nessuno vuole essere Robin).

Per gli arrangiamenti Cesare è stato affiancato da Alessandro Magnagnini.

Hanno partecipato alla registrazione dei brani, oltre a Cremonini (voce e cori, pianoforte, tastiere, chitarre elettriche ed acustiche, programmazione), Andrea Fontana (batteria), Nicola “Ballo” Balestri (basso), Alessandro Magnanini (chitarre elettriche ed acustiche, tastiere, basso, synth, batteria, cori, programmazione), Alessandro De Crescenzo (chitarra elettrica), Nicola Peruch (pianoforte), Vincenzo Vasi (theremin).