L’intervento di Emma Marrone contro il bullismo: “Aprite il cervello, la vita non è Instagram” (video)

L'artista salentina invita i giovani a riflettere sulle proprie azioni.

Emma marrone bullismo

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Emma Marrone contro il bullismo al teatro Coccia di Novara incontra gli alunni di alcuni istituti superiori per il progetto “Bullifuorilegge”. A moderare l’incontro è Luca Dondoni, giornalista de La Stampa che prova con Emma Marrone a spiegare ai ragazzi l’importanza del rispetto reciproco.

Emma parla di “educazione alla vita, al rispetto” e invita tutti a riflettere su quanto i bulli in realtà non siano così forti.

“I bulli non sono la parte forte, sono la parte debole”, dichiara l’artista salentina che più volte ha sposato il tema del bullismo per sensibilizzare i più giovani.

“Le vittime vanno accolte e curate ma il problema non è la vittima è il bullo”, continua. Chi diventa bullo “Viene da una situazione che lo ha fatto diventare tale” ma la parte peggio della situazione è rappresentata da quelli che stanno a guardare.

Il bullismo è una piaga sociale. “Cosa spinge un individuo a farlo?”, ci si chiede nell’incontro con le scuole. Emma Marrone racconta che la gente si è disabituata ad essere felice, “viviamo in una società infelice”. “Ricerchiamo il piacere distruggendo la vita degli altri”, prosegue, e il problema quasi sempre si sviluppa tra le mura domestiche.

La prima forma di società è la famiglia, una fonte di insegnamento che nella vita dei più giovani deve essere sempre presente, una fonte di esempi da seguire per le nuove generazioni.
Esiste gente che se succede qualcosa prima di tutto apre Instagram, denuncia Emma. Piuttosto che intervenire e chiamare i soccorsi, c’è chi resta a guardare o, ancor peggio, a filmare, per ottenere qualche like in più sui social network.

“Il problema non è Internet” in sé, ma “qualcuno deve prendersi la responsabilità di far capire quanto possa fare male un insulto”. “Imparate a guardare dentro voi stessi, pensate di essere migliori?”, chiede retoricamente l’arista.
“Aprite il cervello, la vita non è Instagram” conclude.