Dal 15 novembre la svolta sulle rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind e Tre e fatturazione a 30 giorni

Cosa aspettarsi dalla Commissione Senato in queste ore? Proviamo ad analizzare tutte le prospettive

Rimodulazioni TIM

INTERAZIONI: 7

A partire da oggi 15 novembre dovremmo andare incontro ad una vera e propria svolta per quanto riguarda le rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind e Tre, almeno per quanto riguarda il delicato tema della fatturazione a trenta giorni. Dopo aver trattato l’argomento soprattutto in riferimento a Vodafone un paio di settimane fa, infatti, occorre tener presente cosa avverrà nel corso delle prossime ore grazie alla Commissione Senato, ma anche le relative tempistiche per un provvedimento atteso da tantissimo tempo.

Il provvedimento relativo alla nuova scadenza delle fatturazioni da parte degli operatori Mobili, con relativo rischio concreto di andare incontro a rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind e Tre, fa parte del ddl n. 2942, a sua volta soggetto a conversione in legge del decreto-legge n. 148. Le discussioni, secondo quanto trapelato proprio in queste ore, potrebbero proseguire fino a venerdì 17, ma ormai il più sembra essere fatto, con relative ammonizioni per le varie compagnie telefoniche.

Un’aggiunta importante, sempre nelle ultimissime ore, è giunta proprio in queste ore dal Senatore Silvio Lai. Per chi non lo sapesse si tratta del Membro della quinta Commissione permanente (Bilancio) e del Partito Democratico, il quale ci ha indicato anche una tempistica in merito a quello che avverrà in futuro. Una volta adottato il provvedimento, infatti, gli stessi operatori avranno esattamente 120 giorni per adeguarsi al fine di evitare sanzioni economiche che si preannunciano piuttosto pesanti.

Quali scenari si possono prevedere? La storia recente di questo mercato ci indica che con ogni probabilità toccheremo con mano rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind e Tre, che ovviamente gli utenti potranno rifiutare a costo zero, ma è chiaro che gli operatori faranno di tutto per limitare (se non azzerare) le perdite di fatturato. Insomma, in campana, perché ci aspetta un inizio di 2018 intensissimo e ricco di novità.