Bono sullo scandalo Paradise Papers, il leader degli U2 “estremamente stressato” si difende dall’accusa di frode

Arrivano le prime dichiarazioni ufficiali di Bono sullo scandalo Paradise Papers, il leader degli U2 si difende dalle accuse di frode in Lituania

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Le prime dichiarazioni ufficiali di Bono sullo scandalo Paradise Papers, che lo vede coinvolto insieme ad altre celebrità del calibro di Madonna e della Regina Elisabetta d’Inghilterra, sono arrivate due giorni dopo la diffusione sui grandi media internazionali dei primi dati emersi dal rapporto sugli investimenti dei Big della Terra nei paradisi fiscali.

In un comunicato ufficiale, il leader degli U2 si è detto “estremamente stressato” dall’accusa di aver violato le leggi fiscali lituane rivolta alla società offshore maltese di cui possiede delle quote.

Il nome del frontman degli U2 è finito nella ‘lista nera’ dei Paradise Papers, seconda puntata dei cosiddetti Panama Papers che già un anno e mezzo fa rappresentarono la più grande fuga di notizie della storia della finanza, un’inchiesta di un consorzio di 307 giornalisti di 76 Paesi che fece emergere i nomi di Putin, Cameron, Messi e molti altri in relazione a fondi neri nei paradisi fiscali.

Stavolta si scava ancora più a fondo, con nuovi nomi altisonanti: socio di una società basata a Guernsey, che ha acquistato parte di un centro commerciale a Utena, in Lituania, Bono potrebbe dover rispondere alle autorità fiscali lituane per frode fiscale, al termine delle indagini sulla società offshore annunciate dalla magistratura locale.

Le dichiarazioni di Bono sullo scandalo Paradise Papers sono apparse sulle colonne dello stesso Guardian, tra i primi giornali a dare la notizia domenica scorsa: il cantautore, che ha un album in uscita con gli U2 il prossimo primo dicembre, si è definito “investitore passivo di minoranza” della società incriminata, ma ha anche detto di prendere molto sul serio la questione e di risentirne pesantemente “se qualsiasi cosa meno che esemplare fosse stata fatta con il mio nome associato anche lontanamente“. E ancora:

Sono stato rassicurato da coloro che gestiscono la società che è pienamente conforme fiscalmente… Ho fatto campagna per la trasparenza dei beneficiari delle società offshore. Per questo il mio nome è sui documenti piuttosto che in un trust.

A meno di un mese dal rilascio di Songs of Experience, certamente il coinvolgimento nello scandalo è un danno d’immagine tutt’altro che irrilevante per Bono, noto peraltro da sempre per il suo impegno in cause sociali importanti, ma a quanto pare non esente dalla comune pratica di investire in Paesi in cui vigono legislazioni che garantiscono tassazioni minime dei profitti e in cui la trasparenza fiscale è quasi inesistente.