Il 15 aprile 2013, due ordigni posizionati in due luoghi distinti durante la maratona di Boston, esplodono provocando la morte di tre persone e ferendone almeno 264: Stronger al Roma Film Festival 2017 riporta il scena quel drammatico giorno, rivivendolo sotto il punto di vista di Jeff Bauman, l’eroe americano che durante una delle esplosioni perse entrambe le game.
Jake Gyllenhaal è il protagonista di una storia di coraggio e di sopravvivenza, in uno dei ruoli forse più difficili della sua carriera: l’attore veste i panni di Jeff Bauman, il cui libro autobiografico ha ispirato il film diretto da David Gordon Green, un giovane ottimista e sempre positivo, ma tuttavia irresponsabile e bamboccione che ancora vive con la madre instabile Patty (Miranda Richardson). A lui si contrappone Erin, compagna con sta e si molla ripetitivamente. Tatiana Maslany è il volto di una donna pragmatica, laboriosa, che cerca costantemente di farsi carico di mille responsabilità, al contrario di Jeff, poco volenteroso a fare il passo più lungo della gamba nella loro relazione.
Dopo l’attentato alla maratona, Jeff perde le gambe, ma trova la speranza di un nuovo inizio: con un tocco delicato e forse troppo melenso, Stronger al Roma Film Festival 2017 affronta le conseguenze di quel drammatico evento, focalizzandosi sul coraggio di un Paese (gli Stati Uniti) di rialzarsi e l’eroismo del singolo (Bauman) di denunciare il crimine senza arrendersi.
Improvvisamente Jeff diventa un eroe nazionale agli occhi degli americani: il “Boston strong”, così lo chiamano, non si considera un salvatore, ma piuttosto si vede come una persona normale che ha compiuto il suo dovere, tanto da chiedersi: “Sono un eroe perché ero lì e sono saltate le gambe?” Pur avendo perso entrambe gli arti, il giovane non intende cambiare atteggiamento nei confronti della vita, andando a influenzare il suo complicato rapporto con Eric: Tatiana Maslany è una forza della natura e i suoi duetti in scena con Jake Gyllenhaal sono da brividi.
Stronger è indubbiamente costruito sul rapporto tra i due protagonisti, che si trovano a loro agio davanti la macchina da presa. Green ne cattura gli sguardi, le carezze e i baci, senza cadere mai nel volgare. Erin è una donna dotata di una grande forza d’animo che sfinge Jeff a migliorarsi; Jake Gyllenhaal si prostra a un ruolo duro e aspro, trascinando lo spettatore in una spirale di dolore dal quale potrà uscirne solo confrontandosi con se stesso e gli altri.
Pur non avendo particolari note di regia, la pellicola di Green è il racconto di una tragedia americana ma anche di un dramma umano. Peccato che Stronger rischia di diventare un film che autocelebra una Nazione, trasformandosi in una tipica storia americana che grida al patriottismo e all’unione: restare insieme contro i terroristi, perché potranno inginocchiarci, ma non sconfiggerci.