Potrebbe essere una vera e propria svolta quella alla quale stiamo assistendo in queste ore a proposito delle tanto odiate rimodulazioni Vodafone, TIM, Wind e Tre. Arrivano infatti conferme oggi 13 ottobre che addirittura il Governo ha deciso di scendere in campo per mettere la parola fine al passaggio dei canoni mensili a quelli che scadono ogni quattro settimane. In un primo momento si pensava che la questione potesse investire solo la linea di casa, ma gli ultimi sviluppi della vicenda aprono importanti scenari anche per il Mobile.
Tutto nasce dall’iniziativa di Michele Meta (PD), presidente della Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni, il quale è riuscito a far approvare alla Camera dei Deputati la risoluzione di una vicenda che tiene banco ormai da mesi e che a quanto pare ha creato non pochi disagi agli utenti. Il fatto che si sia passati dal fisso alle rimodulazioni Vodafone, TIM, Wind e Tre sottolineato dal fatto che lo stesso Meta abbia parlato di messaggio chiaro ai furbetti del telefonino, i quali evidentemente hanno ignorato anche gli avvertimenti recenti da parte di AGCOM.
Un momento cruciale, dunque, dopo le prime notizie condivise con i nostri sull’argomento nella giornata di ieri su queste pagine, anche se occorre precisare un paio di concetti. In primo luogo, non si tratta di chiusura definitiva alle rimodulazioni Vodafone, TIM, Wind e Tre, in quanto a detta di Meta che vorrà impostare aumenti alle proprie tariffe lo potrà fare, ma senza utilizzare tramite accorgimenti ingannevoli. Insomma, rincari chiari, oggettivi e non legati al pagamento di una tredicesima quota su base annuale.
Inoltre, la manovra di bilancio per il 2018 prenderà forma solo tra tre o quattro mesi, ragion per cui sarà necessario attendere ancora un po’ per capire quale direzione prenderà il mondo delle rimodulazioni Vodafone, TIM, Wind e Tre. Che idea vi siete fatti su un argomento così delicato?