Amici di Maria De Filippi e le case discografiche: arriva la precisazione che suscita perplessità

Amici di Maria De Filippi e le case discografiche non intrattengono rapporti di esclusiva: in un post comparso su Facebook, la produzione specifica di non dipendere dalle major. Perché?

amici di maria de filippi e le case discografiche

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Amici di Maria De Filippi e le case discografiche hanno rapporti stretti ormai da qualche anno. Il loro legame non ha mai mancato di suscitare qualche perplessità, dal momento che alcuni dei meccanismi rimangono oscuri al pubblico. In una nota comparsa sui social, il talent di Canale 5 tiene a precisare la sua posizione rispetto alle major, ribadendo di non aver alcuna influenza rispetto alle scelte che le stesse compiono nelle proposte ai ragazzi in gara.

Il post non ha però placato gli animi di chi ancora ritiene poco chiaro il meccanismo di assegnazione dei premi, che spesso avrebbero fatto emergere delle preferenze di alcuni dei concorrenti rispetto ad altri. Nella nota della produzione, si legge che il programma non entra nel merito delle proposte delle case discografiche e di non avere, quindi, nessuna voce in capitolo sulla scelta dei contratti da sottoporre ai ragazzi.

Le case discografiche entrano di fatto a far parte del meccanismo di gioco dal 2008, quando Marco Carta firmò il suo primo contratto con Warner Music. Non è comunque escluso che il programma stesse valutando quest’apertura già dagli anni precedenti, ma le intenzioni del talent divennero chiare solo dopo la vittoria del cantante sardo.

Così avvenne anche per l’edizione successiva, quella nella quale fu Alessandra Amoroso a trionfare con un contratto Sony già in tasca. Nell’edizione che seguì ci fu addirittura un coinvolgimento più importante dei discografici, che entrarono nel merito delle esibizioni dei ragazzi dando i voti alle prove del sabato pomeriggio.

Dall’edizione di Marco Carta in poi, non c’è stato un finalista che non abbia ottenuto un contratto discografico, anche tra quelli che hanno faticato a rimanere sulla cresta dell’onda o si sono dedicati ad altro. Da qui, la diffusa credenza che i talent abbiano rovinato i talent abbiano rovinato la musica italiana e la totale scomparsa di talent scout che si prendano l’impegno di andare a scovare talenti in giro per i club, come accadeva prima dell’avvento dei programmi come Amici di Maria De Filippi.