Di certo più di qualcuno, nel tempo, ha avuto bisogno di disattivare une scheda SIM con Vodafone, TIM, 3 Italia o anche altro operatore ( inclusi i virtuali). Chi garantisce l’operazione nel minor tempo possibile? Chi si fa pagare e quanto per effettuare la richiesta ed infine, ci sono problemi nel riaccredito delle somme presenti sulla vecchia scheda telefoniche’? A tutte queste domande, ha risposta l’associazione Altroconsumo in un recente report, come pure riportato dal sito di settore MVNONews.
La tabella a fine articolo è molto chiara e schematica. Altroconsumo ha in pratica raccolto i dati registrati da alcuni collaboratori che, in giro per l’Italia, hanno tentato di disattivare determinati numeri telefonici. Ebbene, tra Vodafone, TIM e 3 Italia, il vettore che ne è uscito nel migliore dei modi è senz’altro Tre appunto, anche se di poco distanziato dai colleghi. Maglia nera assoluta, invece, a Fastweb Mobile, per i motivi che andrò a dettagliare dopo.
A dirla tutta, a brillare per minor costo dovuto alla richiesta di disattivazione SIM è TIM che chiede appena 5 euro (8 invece per Vodafone e 10 per 3 Italia, anche se secondo la normativa vigente l’operazione dovrebbe essere del tutto gratuita per i clienti). Peccato che i tempi per l’intero processo proprio per TIM non siano quantificabili perché non pervenuti, mentre per i competitor si assestano sui 60 giorni. Possibile per tutti, il riaccredito di quanto ancora presente sulla scheda ma come detto in precedenza è H3G ad emergere per facilità dell’intera operazione.
Perché Fastweb Mobile, nello studio Altroconsumo, è l’ultimo della lista per la speciale richiesta? In sostanza perché nei test effettuati, è stato comunicata la non possibilità di ottenere indietro il credito residuo della propria SIM. Una mancanza davvero importante nei confronti degli avversari ma anche e soprattutto degli utenti che si vedono negati l’importante diritto.
Hai mai fatto richiesta di disattivazione di una SIM? Con quali risultati?
