GT Sport e Playstation VR, un rapporto complicato: le dichiarazioni del director

Problemi in vista per la controparte ottimizzata per la realtà virtule del simulatore di guida?

Gran Turismo Sport

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La data d’uscita di GT Sport sembrerebbe essere stata leakata nella giornata di ieri attraverso le pagine di Official Palystation Magazine UK, ma le indiscrezioni inerenti l’attesa nuova iterazione della serie racing di stampo squisitamente simulativo non smettono di certo di affollare la rete: gli ultimi, in ordine temporale, riguardano il supporto del titolo al Playstation VR, la periferica marchiata Sony approdata sul mercato durante lo scorso mese di ottobre, che catapulta i giocatori all’interno della realtà virtuale.

Nonostante la possibilità di provare con mano, nel corso dell’E3 2017 appena conclusosi, GT Sport nella sua edizione per Playstation VR, non sembrano essere tutte rose e fiori quelle negli studi dei ragazzi di Poliphony Digital, attualmente impegnati sullo sviluppo dell’ultimo capitolo della serie: il creatore della serie e director di GT Sport, Kazunori Yamauchi ha infatti rilasciato un’intervista decisamente illuminante a VentureBeat riguardo lo stato dei lavori del titolo, in particolare proprio al supporto alla realtà virtuale.

Il primo visore montato sulla testa è stato creato prima che io nascessi, intorno al 1962. Ho aspettato cinquanta anni, e dopo tutto questo tempo avrei sperato fosse qualcosa di più incredibile di quanto non sia allo stato attuale – ha affermato, proseguendo – Ma abbiamo fatto il meglio possibile con quello che avevamo a disposizione”.

Nel prosieguo dell’intervista, non sono mancate poi riferimenti a un possibile progresso tecnologico che consenta di beneficiare di un capitolo della serie su PS VR altamente performante: “Quando arriveremo al dual 8K, sarà abbastanza bello. Dual 8K e refresh rate a 200Hz. Forse fra altri cinquanta anni”.

Una situazione, quella di Playstation VR, che sembra non entusiasmare Poliphony Digital, con GT Sport che supporterà la feature presumibilmente più per obblighi contrattuali che per una vera e propria necessità insita nel gameplay del gioco: la speranza ovviamente risiede tutta nella grandissima competenza dello studio di sviluppo, capace di sfornare, nel passato, veri e propri capolavori che hanno dettato gli standard delle simulazioni di guida.

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