Metro Exodus: un grande ritorno nella Russia post apocalittica

Pronti a tornare nelle gallerie (ma non solo) della Russia post apocalittica?

Metro Exodus

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L’annuncio di Metro Exodus non sembrava essere minimamente nei piani di questo E3 2017, sebbene invece i ragazzi di 4A Games avessero effettivamente tra le mani una delle patate più bollenti svelate nel corso delle varie conferenza: a beneficiare del filmato del nuovo titolo della serie pronto ad approdare il prossimo anno sul mercato è stata Microsoft, che non ha di certo perso tempo, lanciando subito ai propri utenti una chiarissima dichiarazione d’intenti, resa ancora più nitida dall’estrema performanza dei 4K nativi di Xbox One X.

Sin dai primi frame del gameplay di Metro Exodus mostrato si nota la cura maniacale e certosina per ogni minimo dettaglio grafico, dagli effetti particellari della polvere negli angusti spazi chiusi finendo al riverbero dei raggi solari nei tanto pericolosi quanto visivamente splendidi set esterni, pronti a prendere vita all’interno del titolo: ma cosa potrebbe attendere realmente i giocatori all’arrivo sul mercato della nuova iterazione della serie scritta da Dmitry Glukhovsky?

Innanzitutto di certo la varietà sarà la vera e propria parola d’ordine: molto diverse saranno le location da esplorare rispetto al passato, con il set dell’azione di gioco che sposterà gli equilibri in maniera radicale. Niente più esclusiva quasi totale per i claustrofobici tunnel e cunicoli, da sempre marchio di fabbrica della serie, con l’open space della superficie che farà ben più che da mero comprimario, con una sfilza di nuove situazioni di gameplay che di certo costringeranno i giocatori a valutare bene il campo di battaglia prima di prendere le proprie decisioni e sferrare il colpo decisivo; la carenza di munizioni sarà infatti il solito punto dolente a sfavore degli utenti, e saper sfruttare gli elementi morfologici dello scenario sarà fondamentale per cavarsi agevolmente d’impaccio, come avvenuto anche nel filmato di presentazione dell’E3 2017 targato Microsoft, dove l’abbattimento dell’aberrazione dalle fattezze di un orso (o qualsiasi cosa fosse, che comunque somigliava a un orso, ndr) ostile è avvenuto principalmente grazie all’ausilio del terreno friabile che lo ha quasi spedito dritto in uno strapiombo, permettendo al protagonista si darsela allegramente a gambe.

Una scelta chiara, quella degli sviluppatori, è quella di sulla strada che vede l’assenza all’interno di Metro Exodus qualsivoglia hud: torna quindi inossidabile il grado di sfida elevato per quanto concerne l’avventura, e la gestione delle proprie risorse sarà quindi deputata all’analisi visiva delle stesse, tra munizioni che potranno essere tenute sott’occhio grazie ai caricatori a vista e con la mappa di gioco che sarà richiamabile dalla propria borsa, senza alcun ulteriore indicatore a schermo che aiuti a prendere la giusta direzione in maniera automatica. Un punto a favore dell’atmosfera del gioco di 4A Games, con la “pulizia” dello schermo  capace di garantire un grado di immersione totale all’interno dell’esperienza ludica.

Un titolo, Metro Exodus, da cui è impossibile non attendere grandi cose, anche in virtù del supporto, come detto in apertura di articolo, alla risoluzione massima offerta da Xbox One X, oltre che presumibilmente una versione appositamente ottimizzata anche per PS4 Pro: bisognerà ovviamente vedere come i ragazzi di 4A Games riusciranno a unire tutti gli elementi di gameplay sciorinati in sede di conferenza nel corso di questo E3 2017, sebbene le premesse siano più che incoraggianti.

L’appuntamento con il nuovo titolo legato all’epopea narrativa di Dmitry Glukhovsky è per un generico 2018, e con lo stato dei lavori mostrato in quel di Los Angeles è lecito aspettarsi una release di Metro Exodus nella prima parte dell’anno piuttosto che sul finale, il tutto su Xbox One, PS4 (e tutte le rispettive varianti) oltre che al PC.