Stangata dalle rimodulazioni Wind: 2 euro in più dal 17 luglio, tutti i piani coinvolti

Due piani base con costo raddoppiato. Una gran brutta notizia, come recedere dal contratto entro 30 giorni.

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Stavamo quasi per abituarci alle rimodulazioni Wind “positive”, quelle cioè che  hanno garantito dei servizi aggiuntivi ai clienti senza ulteriori costi (come l’aumento della velocità della navigazione extra soglia). Parlo al passato perché conviene risvegliarsi dal torpore a causa dell’ultima modifica unilaterale del contratto che prevede il costo di  2 euro in più mensili per i piani base Wind 2 e Wind 2 Senza Scatto. Una bella stangata, senza dubbio, per una buona fetta del parco clienti dell’operatore arancione.

In queste ore, non pochi utenti stanno ricevendo l’SMS in cui si comunica come dal 17 luglio chi ha aderito in passato ai piani Wind 2 e Wind 2 Senza Scatto dovrà vedersela con un esborso di 2 euro in più ogni 30 giorni. Un raddoppio effettivo della spesa, visto che fino a questo momento il servizio  è costato appunto “soli” 2 euro.  Le motivazioni? Il vettore parla di mutate condizioni strutturali del mercato e la mente corre subito alla recente fusione del brand con 3 Italia e magari alla necessità, appunto, di portare avanti modifiche unilaterali corpose ai contratti. Peccato che queste non giochino a favore dei clienti.

Per chi non volesse adeguarsi alle ultime rimodulazioni Wind, c’è via d’uscita? Come previsto dalla normativa vigente, certo che si. L’SMS ricevuto in queste ore da numerosi clienti, viene inviato 30 giorni prima dell’effettiva modifica contrattuale del 17 luglio e  proprio entro questa data, chi vorrà potrà far valere il suo diritto di recesso dal piano tariffario, senza alcun costo ulteriore Tutte le informazioni del caso potranno essere recuperate sia chiamando il 155, sia nella sezione specifica del sito dell’operatore Wind Informa.

Immagino ce se tra la tarda serata di ieri e questa mattina hai ricevuto l’SMS con la comunicazione della rimodulazione Wind,  la tua reazione non sia stata per nulla positiva. Oramai molti operatori italiani da gennaio 2017 hanno adottato una politica di modifiche unilaterali al contratto molto poco gradita. D’altronde chi è contento di pagare, come in questo caso, il doppio per un servizio che resta identico al passato?