Perché Leiner Riflessi lascia i Dear Jack? I fantasmi del passato e la ricerca infruttuosa di un Bernabei 2.0

Leiner abbandona i Dear Jack e racconta il motivo: ecco cosa è successo.

Dear Jack

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Leiner Riflessi lascia i Dear Jack e in un’intervista a Sorrisi e Canzoni TV ne spiega i motivi.

Si dice sereno perché “la scelta è stata condivisa dal gruppo e con la casa discografica in assoluta serenità” ma non ha preso bene i commenti al vetriolo provenienti dai social network: “L’unica cosa che mi ha fatto male è stato leggere i commenti di alcune persone su Facebook che hanno detto che ho “sfruttato” i Dear Jack per un tornaconto personale”.

Sarà la cattiveria che attira chi “lascia il gruppo” senza apparenti motivazioni valide e, dopo Bernabei, ci è passato anche l’ex X Factor Leiner Riflessi.

“Sono stati mesi intensi, sono salito su un treno in corsa ad alta velocità”, racconta Leiner che forse – vista anche la giovane età – non era pronto per un’esperienza del genere.

“In questo lungo periodo passato con loro ad un certo punto mi sono sentito un po’ indietro. Vedevo i ragazzi molto coesi e io facevo fatica a mettermi al passo”, ammette. Ad un certo punto non ce l’ha più fatta e ha riflettuto a lungo sulla decisione da prendere fino all’addio definitivo ai Dear Jack.

“I motivi di questo sentirmi “indietro” sono tanti: forse la differenza di età, forse la distanza geografica visto che non vivo dalle loro parti, forse la mia minore esperienza in questo mondo complicato come la discografia. Stava diventando un problema”, continua.

Prendeva vita l’idea di un progetto a tre voci. Oltre a quella di Leiner, ci sarebbero state quello di Lorenzo e Riccardo e la prima voce della band non era pienamente convinto di questa soluzione. Ma c’è anche altro, forse il motivo principale che ha costretto Leiner Riflessi ad un gesto così drastico, ciò che avevamo notato tutti già al debutto della nuova formazione: la voce del prescelto non è adatta al repertorio dei Dear Jack. 

“La mia voce, così com’è da sempre, non si sposava appieno con le canzoni del gruppo, me ne accorgevo giorno dopo giorno cantando il repertorio dei ragazzi”.

In altre parole: tra Leiner Riflessi ed Alessio Bernabei c’è un abisso, incolmabile. Deo gratias.

Tuttavia, il giovane ed inesperto Leiner ha dato il massimo, e questo è fuori discussione, ma evidentemente il suo massimo non è bastato.

A questo punto, resta solo un dubbio: Leiner avrebbe voluto cambiare repertorio proponendo canzoni più vicine alla sua vocalità, l’unica strada logica percorribile ai fini della sussistenza del gruppo. Perché non gli è stato concesso? Per portare avanti un repertorio il più possibile vicino a quello di Alessio Bernabei! E ha senso mantenerlo dopo la sua uscita dal gruppo?

Piuttosto che vivere di fantasmi, non avrebbero potuto semplicemente reinventarsi?!

“Io ho una stima pazzesca per Alessio, uno che può e sa cantare quel repertorio come io, te lo dico in tutta sincerità, non sono in grado di fare. Per questo, con alti e bassi, mi sentivo e mi sentivate più a fuoco durante X Factor. C’è proprio un discorso di conformazione della mia gola: la mia voce non poteva avvicinarsi a quel modo di cantare, proprio di Alessio, molto radicato nella band e lontano da me. Anche se ce l’ho messa tutta e ho combattuto per trovare il mio spazio e dare alla band quello di cui aveva bisogno. Avrei voluto cambiare tipo di repertorio, con canzoni più vicine alla mia vocalità. Non ho mai cantato in italiano tanto come ho fatto in questo periodo e per essere salito su un treno in corsa ho dato il massimo che potevo dare, anche a Sanremo”.