In dubio pro Juve. Ma è più giusto dire: in dubio pro potenti. E la Juve, purtroppo, al momento è l’unica potente del calcio italiano. Ancora una volta la Juve finisce nel turbine delle polemiche dopo la vittoria ottenuta nel finale contro il Milan grazie ad un contestatissimo calcio di rigore. La Juve è abituata a queste vittorie ed a queste polemiche che soltanto nelle ultime settimane hanno visto, gara dopo gara, salire sul banco degli accusatori Inter, Napoli ed appunto Milan.
Accuse vibranti contro le decisioni arbitrali favorevoli alla Juve perpetrate nello Stadium diventato, in Italia, un fortino inespugnabile. Accuse anti Juve che invadono il talk televisivi e le prime pagine dei giornali diventando affare di stato ed epifania sociologica di un’Italia tifosa spaccata esattamente a metà tra coloro che amano la Juve e coloro che, pur tifando per un’altra squadra, odiano la Juve ricordando qualche storico torto subito in qualche circostanza più o meno remota.
Non mi appassiona la vivisezione dei singoli episodi. La velocità del gioco, l’astrusità del regolamento, lo spiegamento di telecamere rendono impari il confronto con l’arbitro che decide in un secondo su episodi che dopo ore di discussione e replay continuano a dividere tifosi ed addetti ai lavori. Io credo, fino a prova contraria, alla buona fede dei direttori di gara ma credo anche alla sudditanza psicologica. Tutti,in ogni ambito della vita e del lavoro, stiamo bene attenti a non pestare i piedi ai potenti. La regola vale anche per gli arbitri la cui carriera dipende anche dal “gradimento” delle società calcistiche. Purtroppo oggi nel calcio italiano, a parte la Juve non ci sono potenti. La Juve surclassa nettamente Milan ed Inter ( che pure di favori arbitrali ne han ricevuti durante la loro storia), Roma e Napoli: per cifra tecnica, fatturato, organizzazione, stadio. Ma questo primato, frutto di dirigenti capaci ed investimenti oculati, è offuscato dal “in dubio pro Juve”.
Merito certo della Juve, ma anche colpa grave di un sistema che consente ad esempio la sponsorizzazione arbitrale di una società della galassia bianconera o che non possiede – come negli sport USA – un meccanismo per calmierare la potenza delle singole franchigie. Una squadra che vinca per due/tre anni consecutivi il titolo, negli USA, è considerata una sciagura. Gli americani fanno di tutto per aver ogni anno un vincitore diverso. Tanti potenti, dunque. Nessuna soggezione per gli arbitri che pure in sport come il basket, il football, il baseball prendono decisioni complicate che nessuno però si sogna di metter in dubbio anche in caso di errore.
In dubio pro Juve è un cancro che rischia di distruggere il divertimento preferito dagli italiani. Bisogna porre rimedio ma non credo che questo sistema e questi dirigenti abbiano le risorse politiche, istituzionali e manageriali per la riforma. Il calcio italiano continuerà dunque a restare un prodotto di retroguardia rispetto agli altri tornei europei.
Il sistema del piagnisteo continuo ha veramente stancato, il divertimento preferito in Italia è infangare la Juve, come a scuola si invidia il primo della classe. Esistono altri sport da seguire, come le boccette, per chi mostra questo livelo di competenza. Saluti
Le ragioni di chi non ha argomenti. Il vocabolario bianconero ancora fermo a 3 parole: lamentosi, rosiconi, perdenti. Quando provvederete ad aggiungere la parola ‘onesti’. Credo mai, crollerebbero le ragioni della vostra passione: vincere a qlsiasi costo
C.V.D.
Mi sembra un articolo assurdo all’insegna che comunque nonostante la premessa vuole affermare che la Juve essendo potente condiziona gli arbitri e chr occorrono più squadre potenti e sono d’accordo, ma ciò valga in Europa, affermare questo principio significa relegarci nella periferia del mondo calcistico. Io come esercizio intellettuale provo a provare sempre le parti invertite e se fosse accaduto al Milan se ne sarebbe parlato qualche ora e poi niente. Valuterei a proposito le vittorie del Milan sul Sassuolo. Io ho visto tanti falli pro Juve non dati di cui non si é mai discusso molto, ma semplicemente perché alla fine la Juve ha vinto la maggior parte delle partite. Chi perde sente che l’episodio ha condizionato la gare, chi vince meno. Per me il rigore ci stava perché altrimenti rigore di mano in aria non ci sarebbe mai a nebi che un difensore non si sostituisce al portiere. De Sciglio aveva il braccio largo togliendolo dal braccio di un compagno e ciò ha costituito un danno. Poi se si vuole cambiare le regole lo si faccia e sarei d’accordo, ma quando le regole valgono per tutti devono valere anche per la Juve.
Brav e se vuoi parlare della vittoria col Sassuolo, parla anche del rigore assurdo assegnato al Chievo, oppure di quello non assegnato al Milan contro la Samp, oppure dell’espulsione non comminata a De Paul che poi qualche istante dopo segna il gol vittoria dell’Udinese, oppure del gol della Fiorentina partito da posizione irregolare di Chiesa, oppure dell’espulsione mancata ad Obi col Torino. O parli di tutto o non parli di niente.