La sua è stata una delle interpretazioni più intense della prima serata di Sanremo 2017, ma Fabrizio Moro nel video ufficiale di Portami via ha fatto di più. Da sempre attento a temi socialmente rilevanti (diversi suoi brani sono stati utilizzati come spot pubblicitari e documentari e come colonne sonore per campagne sociali) a partire dagli esordi col brano di denuncia Pensa che quest’anno compie dieci anni, Moro ha voluto dare una valenza più ampia anche al suo nuovo brano.
Per la clip dedicata alla canzone in gara all’Ariston, che ha ottenuto l’accesso alla terza serata di giovedì, ha scelto la metafora del carcere: la richiesta di liberazione dal dolore contenuta nel suo brano, una sorta di preghiera laica e richiesta di aiuto dedicata alla figlia Anita, diventa nel video la conquista della libertà dalla reclusione dopo anni di buio e solitudine.
Il soggetto della clip richiama certamente l’esperienza di narratore televisivo di Moro nel programma Sbarre, il primo docu-reality girato all’interno del carcere di Rebibbia in onda nel 2011 su Rai2. In ogni puntata il cantautore ha raccontato la storia di un ragazzo borderline che incrocia il percorso di un carcerato, in un confronto doloroso ed emozionante che spinge ad interrogarsi sulle condizioni delle carceri ma sfocia soprattutto in riflessioni esistenziali.
Fabrizio Moro nel video ufficiale di Portami via è affiancato da Fabrizio Ferracane: la regia è affidata ad Andrea Folino e Corrado Perria, per la produzione di Lebonski e Cinquesei.
Portami via, di cui Moro è autore, sarà contenuto nel suo nuovo album d’inediti Pace in uscita il 10 marzo, su etichetta Sony Music, e presentato in anteprima live il 20 aprile al Fabrique di Milano e il 26 maggio al Palalottomatica di Roma: a Sanremo 2017, diretto dal maestro Pino Perris, il cantautore romano si esibirà anche nella serata di giovedì, in cui il Festival sceglie di omaggiare la tradizione della canzone italiana, con una cover de La leva calcistica della classe ’68 di Francesco De Gregori.