Video copertina di Maurizio Crozza a Sanremo 2017, prima incursione satirica con Renzi, Salvini e Raggi

La prima video copertina di Maurizio Crozza a Sanremo 2017, tra politica e costume l'incursione satirica della puntata d'esordio


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La prima copertina di Maurizio Crozza a Sanremo 2017 è arrivata poco dopo le 22, a circa metà gara nella serata inaugurale della 67a edizione del Festival.

Carlo Conti l’aveva annunciato in conferenza stampa: la copertina di Maurizio Crozza a Sanremo 2017 non aprirà le serate ma apparirà in momenti diversi, tutte le sere, con un’incursione a sorpresa.

L’apertura del Festival di Sanremo 2017 è stata dedicata all’omaggio a Luigi Tenco realizzato da Tiziano Ferro, preferendo così un debutto ad alto tasso emotivo piuttosto che una parentesi comica per dare il benvenuto all’edizione.

Poco più di un’ora dopo è arrivata la prima copertina di Maurizio Crozza a Sanremo 2017, in collegamento in diretta con l’Ariston a Milano: “Sono felice di essere a 270 km da voi, io lì non ci vengo: faccio come Bob Dylan, me la tiro prima che qualcuno mi tiri qualcosa tra il pubblico” ha esordito il comico, ricordando la performance di quattro anni fa accolta da qualche contestatore in platea.

Ma sin dal principio è stato chiaro che Crozza non avrebbe rinunciato alla satira politica.

Carlo sei sicuro di questo Festival delle larghe intese? Pensaci, l’ultima volta che un toscano ha fatto un inciucio del genere è finito in prognosi riservata. Ora rischia di sciogliersi prima il Pd della prognosi.

Ed ecco arrivare l’imitazione di Matteo Renzi, con i consigli a Conti “Carlo non personalizzare, non dire che se va male il festival ti ritiri a via privata. Sei anche direttore artistico del festival, ti tocca fare tutto e poi farlo condurre ad Amadeus, come ho fatto io con Gentiloni: lui è un po’ l’Amadeus della politica italiana“.

Crozza ha ironizzato anche sulla scenografia del Festival (“Sembra un’enorme macchina per la risonanza magnetica“), ma poi è tornato sulla politica.

Carlo e Maria, i promessi sponsor: la raccolta pubblicitaria della Rai equivale a una manovra finanziaria. Il Ministro Padoan vuole fare un Sanremo al mese per risanare i bilanci dello Stato. Salvini ha detto che il compenso di Conti è vergognoso e dovrebbe darlo ai terremotati: io ai terremotati darei anche i compensi di Salvini guadagnati in questi anni a Bruxelles, ci ricostruisci tutto l’Abruzzo e anche i marmi di Carrara. Maria invece lavora gratis: non vuole nemmeno un voucher di Poletti? Io ve lo dico… sono di Genova, col cazzo che lavoro gratis! In Italia c’è un ente di beneficenza che si chiama Irpef, se tutti la paghiamo ci pensa lei a pagare i servizi: la vera beneficenza è andare dal commercialista!

Non è mancato un riferimento alla sindaca di Roma Virginia Raggi e alla polizza del suo ex capo staff Romeo di cui è risultata beneficiaria a sua insaputa: “La Raggi non è scema, è sindaca… devi essere proprio sindaca per accettare di governare Roma, meravigliosa capitale ingestibile, con Joker che ha in mano le municipalizzate e Batman fermo sul raccordo anulare”.

E ancora la satira su Carlo e Maria: “Uno lavorava nelle banche toscane e una ha tentato l’ingresso in magistratura: se aveste continuato le vostre carriere vi sareste incontrati comunque… in tribunale!“. Infine l’augurio di un buon Festival, trasmesso “in Eurovisione per vendicarci dell’Europa!“.