Riverdale è il Twin Peaks per teenagers? Tra misteri e omicidi c’è Luke Perry (recensione)

Su The CW ha debuttato Riverdale, serie tv basata sui personaggi di Archie Comics, già paragonata a Twin Peaks, ma in versione teen. La nostra recensione.


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Un misterioso omicidio sconvolge la piccola cittadina di Riverdale, dove niente è come sembra: così si apre la nuova serie tv sviluppata da Roberto Aguirre-Sacasa per The CW. Il debutto dello show arriva in occasione del settantacinquesimo anniversario del personaggio di Archie, il protagonista della storia.

Basata sui personaggi apparsi nei fumetti della casa editrice Archie Comics, dietro Riverdale c’è la mano di Greg Berlanti, qui in veste di produttore esecutivo, e si percepisce tutto il suo stile. Dagli adolescenti complessati, pieni di mille sogni e sfaccettature, – Archie ha l’aria ingenua di Barry Allen, ma un gran cuore che batte come quello di Oliver Queen – agli intrighi e misteri che danno un tono leggermente più dark alla serie. Già dal pilot, la serie sembra essere una versione teen di Twin Peaks, ma attenzione: non intendiamo mettere a paragone le vicende di Archie con il cult di David Lynch. Al posto di Laura Palmer c’è Jason Blossom, un ragazzo che conduceva una vita apparentemente normale – e se avesse invece una doppia vita come la vittima di Lynch?

I quasi 45 minuti del primo episodio di Riverdale introducono ai telespettatori ai personaggi e le relazioni che intercorrono tra di loro; pur essendoci tutti i cliché televisivi derivati dai teen drama come Beverly Hills 90210 e Dawson’s Creek, dal bel protagonista che spezza cuori ovunque e la sua migliore amica da sempre innamora di lui, all’ape regina della scuola, il giovane e libertino gay e l’ultima arrivata che tenta di inserirsi nel gruppo, lo show cerca di non essere banale e riesce ad essere originale con una formula frizzante e per nulla banale.

Il merito va al duo Berlanti-Aguirre-Sacasa. Il primo trasferisce il mondo dei supereroi “umani” della DC Comics, avvicinandoli al pubblico e permettendo ad esso di entrare in empatia con ognuno di loro. Spetta al giovane K.J. Apa il compito più difficile: convincere i fan legati al franchise di Archie che la versione televisiva dei fumetti è abbastanza fedele ed è adattata nella maniera più moderna possibile, al fine di permettere a ogni fascia d’età di immedesimarsi e poi di giudicare.

Oltre i giovani attori, a Riverdale c’è spazio anche per gli adulti. Luke Perry di Beverly Hills 90210 ricopre il ruolo del padre single e complicato di Archie, mentre l’ex di Twin Peaks Mädchen Amick è la madre di Betty, migliore amica di Archie, che sogna di diventare cheerleaeder.

Ben presto, sotto la scure di una città apparentemente tranquilla, l’omicidio di Jason Blossom subisce una svolta inaspettata e lo spettatore apprende che i protagonisti sono, in un modo o nell’altro, coinvolti con la morte del giovane. A tal proposito, vi lasciamo con una frase di Archie, che riassume la serie: “Riverdale non era più la città che conoscevamo, ma un mondo di ombre e segreti.”