La trasmissione culto creata da Red Ronnie conclude un ciclo lungo 25 anni, la musica italiana e mondiale è passata tutta di qua. Capire il Roxy Bar per chi non lo ha mai visto o vissuto non è immediato.
Un millenial o peggio un founder oggi non avrebbe nessun metro di paragone per collegarlo ad un format televisivo attuale a lui noto. Questi ragazzi lo guarderebbero spaesati come chi compra un biglietto per Natale a Miami e si ritrova in una sala dove danno Fellini. Il Roxy Bar oltre al tributo nominale di Red Ronnie all’amico Vasco (che a sua volta omaggiava Buscaglione), si chiama così per lo spirito e l’energia alla base di quell’idea: un luogo di amici, dove si ascoltano storie e tanta buona musica dal vivo.
Poco importa se su quel palco ci suoni uno sconosciuto oppure Simon Le Bon, Pavarotti o Beyonce, la Pausini o Jovanotti. Al Roxy capita e basta, come in un bar. Lì si va non per promuovere un disco o per fare audience, si va perché ci si sta bene. Facciamo quel pezzo insieme? Tu sei emergente e io riempio gli stadi da vent’anni? Chi se ne frega, prendi quella chitarra e suona con me, adesso ci divertiamo.
Non ci sono discografici che storcono il muso, registi che ti dicono di stringere o autori che vietano e suggeriscono temi. C’è quell’elemento poco diffuso che si chiama libertà. Quella di sperimentare, quella di gustare con i tempi giusti, quella di sbagliare. Come nello slow-food, questa dimensione di slow-music voluta e tenuta tenacemente salda negli anni da Red, è un vero movimento culturale, un appiglio salvifico per chi non si è fatto travolgere dall’appiattimento, dalla mercificazione dell’artista usa e getta con due gocce di ketchup sulla testa.
Anacronistico rispetto alla brilla velocità della tv italica odierna, o di quel che ne rimane, in questa temuta transizione verso la crossmedialità. Lento e noioso per gli zapping-toxic, e ‘da parrocchia’ per gli adrenalinici seriali; il Roxy Bar è però tremendamente autentico, emozionante e unico per chi lo ama, lo aspetta e se lo gode come un buon piatto cucinato bene, di quelli profumati, con le ricette di una volta.
L’invito è quello di guardarci tutti insieme l’ultima puntata, fare un bell’applauso (lungo) a chi ha saputo pensarlo e farlo succedere per tanto tempo, e ricordare e ricordarci che “la musica è emozione, non competizione”. Grazie Red, e buon compleanno.
La diretta la trovate a partire dalle 20.30 su roxybar.tv,sulla pagina Facebook di OM e su quella di Red Ronnie.
Grazie X factor, saranno famosi, amici, etc.
Ed un ringraiamento speciale al mistro della cultura
Un peccato, tutti i programmi come Amici di MDF, The Voice, X factor etc.e programmi simili hanno rovinato l’ambiante musicale.
Mi spiace immensamente … L’atmosfera intima e partecipe del Roxy Bar non penso sarà facile da ricreare…vero però che qsa sta cambiando… Come hai detto tu Bollani con l importante è avere un piano…Roberto Bolle… E vengono seguitiiiiiii chissà… e Blund il maestro è Fausto Mesolella sciacquati la bocca prima di parlarne…..
Chiude uno spazio sempre aperto ad accogliere il desiderio di esprimersi, così come si è’.
Tra le tante cose che vengono in mente, una su tutte. Una risposta di erica Mou di qualche anno fa, al roxy Bar:
“Attendo senza aspettarmi niente, perché quello che voglio e’ troppo”
Grazie per aver Portato a casa nostra la verità della musica, pura e buona.
Mi spiace molto e come togliere un pezzo di libertà alla musIca sono una appassionata di musica in particolare mi piacciono Vasco jovanotti e scanu che ho sentito al roxy per me toglierlo significa togliere un po di ossigeno a un mondo che non lascia spazio a chi vuole emergere senza sottomettersi alle spietate regole delle case discografiche odierne.
la più bella immagine che ricordo del Roxy Bar non è stato quando ho visto cantanti di fama, neppure quando ho ascoltato musica di alto livello, neppure quando fin da bambina seguivo il Roxy per poi riuscire io stessa ad andare su quel palco a cantare….la più bella immagine che io ricordo e ricorderò sempre è stato vedere la figlia di Red Gessica Ansaloni asciugare la fronte a suo padre durante una diretta.
La famiglia è sempre stato il vero cuore del Roxy Bar
Deborah Bontempi
Ciao Grandissimo ! Ti ringrazio di aver condiviso il palco con noi! Suonare nella tua trasmissione è stato fantastico ! Ti siamo vicini !!
chi lo fa chiudere?non è possibile ribellarsi?
Finalmente si leva dalle palle lui e il chitarrista che si fa chiamare “maestro”…..ma de che??? ahahah!
NOOOO!!!! Non ci posso credere, ditemi che non è vero :'(
Purtroppo ci è stato detto che non c’erano piu’posti liberi. Peccato, ci avrebbe fatto molto piacere assistere dal vivo all’ultima puntata.
Un ritrovo di artisti che hanno fatto e faranno la storia della musica.
Con affetto e gratitudine
Riccardo e Giusy
Ma chiude xche ?
Grazie per Lo spazio concesso con coraggio al primo progetto sardo di Marisa Sannia ,tutta la mia gratitudine