Patrick Dempsey non ha mai visto la morte di Derek in Grey’s Anatomy: “Sarò sempre McDreamy”

Alla ABC Patrick Dempsey racconta di non aver mai guardato l'episodio della morte di Derek in Grey's Anatomy: ecco la lunga intervista dopo oltre un anno dall'addio al cast


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Un anno dopo la sua morte televisiva nei panni di Derek Shepherd, Patrick Dempsey è tornato a parlare dell’esperienza in Grey’s Anatomy. Dopo mesi di silenzio stampa sull’argomento, ora l’attore sembra raccontare serenamente tanto l’avventura sul set, durata un decennio, quanto il controverso addio al ruolo che gli ha regalato la popolarità internazionale.

Il dottor McDreamy fatica ancora a levarsi di dosso l’etichetta, ma ammette che se non fosse per il successo di Grey’s Anatomy forse oggi non sarebbe un attore di fama mondiale. A 50 anni, Patrick Dempsey ha voltato pagina in modo convinto, cercando di dedicarsi ad altre esperienze professionali e al recupero del rapporto con la moglie Jillian, dopo l’annuncio di divorzio nel 2015.

Grey’s Anatomy è stata un’avventura notevole e senza quel successo probabilmente non sarebbe qui oggi a parlare con voi“, ha dichiarato Dempsey in una lunga intervista rilasciata al programma Nightline su ABC, emittente che produce e trasmette gli show di Shonda Rhimes.

Il programma ha seguito Patrick Dempsey in un viaggio di qualche giorno nella sua città natale di Lewiston, nel Maine, dopo un anno difficile ma anche interessante, che lo ha visto tornare al cinema con Bridget Jones’s Baby dopo aver lasciato il medical drama. Sui motivi reali della rottura, al di là della comprensibile volontà di dedicarsi ad altri progetti dopo 11 stagioni col camice da neurochirurgo, Dempsey non si è mai pronunciato, facendo slalom tra i rumors che lo descrivevano come “una diva” sul set.

Per chi segue Grey’s Anatomy è ancora difficile abituarsi all’assenza di Shepherd sullo schermo, anche perché gli autori non perdono occasione per ricordare il personaggio e stimolare l’effetto nostalgia nel pubblico. L’episodio 11×21 con la sua morte dopo un incidente stradale è ancora una ferita aperta per i telespettatori più affezionati: “Credo che sia stata per tutti una sorta di sorpresa, in quanto molto brusco… Ma era arrivato il momento per noi di mettere la parola fine… è difficile mantenere la stessa energia creativa per 10 anni“.

Dempsey ha rivelato anche di non aver mai visto l’episodio della morte di Derek, contestatissimo sul fronte della sceneggiatura e della messa in scena per la deludente conclusione riservata al personaggio maschile di punta dello show. “Non ho mai visto l’episodio finale. Sai, credo che non finisca bene“, ha ironizzato l’attore, aggiungendo che quando “si chiude una porta, si apre un portone“.

E infatti dopo Grey’s Anatomy è arrivato il ruolo di Jack in  Bridget Jones’s Baby al fianco di Renée Zellweger e Colin Firth. Ma quest’anno per Dempsey è stato soprattutto quello della riconciliazione con la moglie Jillian, di recente al suo fianco durante un viaggio di lavoro a Roma, nonostante la separazione annunciata dopo 17 anni di matrimonio. Le cose ora vanno per il verso giusto, ma l’attore smentisce che ci sia un quarto figlio in arrivo: “Abbiamo fatto una tripletta, credo sia abbastanza“.

Durante il suo ritorno a Lewiston, Dempsey ha rivelato anche quanto fosse poco attraente durante l’adolescenza: “Ero davvero un ragazzo molto esile e quindi mi chiamavano ‘l’ameba’. Quello era il mio soprannome, sono fiorito tardi!“. Oggi Dempsey ha regalato alla sua città natale il Dempsey Center, che fornisce servizi di assistenza e cura per i malati di cancro e le loro famiglie. La madre di Dempsey, Amanda, è morta di cancro alle ovaie nel 2014 e da quella esperienza è nato il centro specialistico che si finanzia con le donazioni e la raccolta fondi Dempsey Challenge.

In Italia, il progetto è stato rilanciato e sostenuto dalla pagina Facebook Arm Candy Italia.

Arm Candy Italy devolve tutto il ricavato in beneficenza.
E’ un’iniziativa che ha avuto un grande successo, il bracciale…

Pubblicato da ARM CANDY Italy – Patrick Dempsey Center for Cancer Hope & Healing su Mercoledì 16 novembre 2016

Sul fronte professionale, sta valutando nuovi progetti in modo “cauto“, ma spiega che non potrà mai stancarsi di essere identificato come “McDreamy”: “Lo sarò per il resto della mia vita, quindi devo accettarlo come un dato di fatto. La vera domanda è se in futuro sarò conosciuto per qualcosa di diverso da quello: questo è il problema“.