Animali fantastici e dove trovarli, lo spin-off di Harry Potter è un successo planetario

Oltre 200 milioni incassati nel primo weekend dalla nuova saga ispirata alle storie di J.K. Rowling. Che stavolta è anche sceneggiatrice del film, diretto dal navigato David Yates. Il protagonista è Eddie Redmayne, in un apologo sulla diversità luccicante e un po' superficiale.

Animali fantastici e dove trovarli

INTERAZIONI: 80

Partiamo dai numeri: Animali fantastici e dove trovarli ha incassato in Italia 6 milioni di euro in quattro giorni, 143 milioni di dollari complessivi sul mercato internazionale (mancano ancora Cina e Giappone), cui vanno aggiunti i 75 milioni di dollari del primo weekend statunitense (il tutto a fronte di un costo produttivo sostenuto dalla Warner di 180 milioni). Risultato ragguardevole, che conferma l’intramontabile fascino del brand Harry Potter, di cui il film è spin-off e prequel, dato che si svolge negli anni Venti.

Animali fantastici e dove trovarli s’ispira al libro omonimo di J.K. Rowling, immaginato come testo scolastico della Hogwarts di Harry Potter, un’enciclopedia delle creature magiche firmata dal magizoologo Newt Scamander. Alla regia c’è David Yates (che ha diretto quattro episodi della saga del maghetto) e la stessa Rowling è per la prima volta sceneggiatrice in quello che è annunciato come primo episodio d’una pentalogia.

Animali fantastici e dove trovarli contiene inevitabilmente riferimenti al mondo di Harry Potter, ma può essere seguito facilmente anche da chi non abbia dimestichezza con l’universo fantastico della Rowling. Nell’ottica del franchise il film è un sapiente equilibrio tra un prodotto destinato alla fandom consolidata (ormai cresciuta; infatti i protagonisti sono adulti) e la necessità di parlare a un pubblico di giovani neofiti.

I quali apprezzeranno gli strambi, buffi, a tratti anche spaventosi animali che il magizoologo Scamander (Eddie Redmayne) ha collezionato in giro per il mondo, stipandoli nella valigia magica con cui giunge a New York nel 1926. Purtroppo alcune creature gli sfuggono e Scamander deve riacciuffarle, aiutato da Jacob Kowalski, un no-mag (cioè un umano; Dan Fogler) e un’impiegata (Katherine Waterstone) del Magico Congresso degli Stati Uniti. Il Congresso ha già il suo bel da fare per non farsi scoprire dagli umani, tra gli attacchi del mago oscuro Gellert Grindelwald che li mettono in cattiva luce e movimenti estremisti che vorrebbero eliminarli. Scamander diventerà, suo malgrado, il protagonista di questa lotta tra bene e male.

La valigia di Scamander è un’arca di Noè di esseri fuori dalla norma che il magizoologo vuole salvare dall’estinzione. Lui stesso è un diverso, stravagante inglese in trasferta; e così Jacob, unico umano in mezzo a creature magiche, per giunta palesemente immigrato. Animali fantastici e dove trovarli vuole essere una favola allegorica sulla diversità, tra fanatici impegnati in una nuova caccia alle streghe e politici proibizionisti (che fanno campagne elettorali alla Quarto potere) appoggiati dai poteri forti della stampa.

Ci sono intuizioni suggestive: come l’Obscuriale, informe creatura malvagia che nasce dalla repressione del potere magico, materializzazione maligna di un inconscio che si rivolta contro chi non asseconda la propria natura. Ma l’apologo è elementare, appesantito da una narrazione che si disperde nei mille rivoli d’un bestiario fantastico troppo a lungo inseguito. Come Snaso, dispettosa creatura irresistibilmente attratta dagli oggetti luccicanti che infila nel suo marsupio senza fondo. Un essere cui Animali fantastici e dove trovarli finisce per assomigliare, nel gusto dell’accumulazione infantile di effetti scintillanti che fanno perdere di vista l’equilibrio del racconto.