Bagarinaggio online, perquisite Live Nation Italia e VivoConcerti: il punto sull’inchiesta per truffa

Con le perquisizioni delle sedi milanesi di Live Nation Italia e VivoConcerti procede l'inchiesta per truffa sul fenomeno del mercato secondario dei biglietti

Live Nation Italia, scandalo biglietti in prevendita e bagarinaggio online

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A Milano si continua ad indagare sul fenomeno del bagarinaggio online dopo i casi sollevati dai concerti italiani di Bruce Springsteen e Coldplay.

In seguito all’esposto presentato da Claudio Trotta di Barley Arts lo scorso febbraio e più di recente dal servizio de Le Iene sul fenomeno del secondary ticketing market, la Guardia di Finanza milanese ha perquisito le sedi di due delle maggiori società organizzatrici di eventi in Italia per far luce sul fenomeno dei bagarini online.

Secondo quanto riporta l’edizione milanese di Repubblica, l’amministratore delegato di Live Nation Italia Roberto De Luca e l’ex capo di VivoConcerti Corrado Rizzotto sono stati iscritti nel registro degli indagati da parte della Procura, che procede per l’ipotesi di truffa.

Gli uffici milanesi delle due società sono stati perquisiti dalla Finanza su richiesta del pubblico ministero Adriano Scudieri, titolare dell’indagine che al momento procede su due ipotesi di reato, sostituzione di persona e truffa informatica. L’inchiesta infatti ha come scopo quello di accertare eventuali violazioni di legge in merito al sistema della vendita dei ticket online secondo il noto sistema che spesso impedisce agli utenti di acquistarne sui circuiti autorizzati a prezzi normali.

La pratica del bagarinaggio online è ormai ricorrente e consolidata: decine di migliaia di biglietti vengono acquistati in massa (spesso attraverso specifici software) sui circuiti autorizzati a tempi da record, poi finiscono pochi minuti dopo l’apertura delle prevendite sui siti del mercato secondario a prezzi incredibilmente maggiorati. Il fenomeno ormai è noto a tutti e quello che è accaduto con le prevendite delle due date dei Coldplay è solo la punta dell’iceberg.

A Milano si indaga sia sulle modalità con cui i cosiddetti “mediatori del sistema” riescono ad aggirare il meccanismo di limitazione della vendita online dei biglietti sul circuito autorizzato (ovvero il monopolista TicketOne) sia sulla successiva commercializzazione dei biglietti sui siti del mercato secondario a prezzi esorbitanti.

La svolta nell’apertura dell’inchiesta, oltre che dall’esposto presentato da Claudio Trotta in seguito alla prevendita per i concerti italiani di Bruce Springsteen dello scorso febbraio, è arrivata anche grazie al servizio de Le Iene, in cui l’amministratore delegato di Live Nation Italia ha definito la manovra “non illegale, ma borderline”, definendola un espediente per fare lievitare il valore dei tagliandi in caso di prevendite dall’andamento deludente, aggiungendo a telecamere spente come spesso siano gli artisti in persona a richiedere a Live Nation di effettuare certe operazioni. A seguito del polverone sollevato dall’inchiesta di Matteo Viviani per il programma di Italia Uno, diversi artisti hanno preso le distanze da Live Nation Italia, tra cui Vasco Rossi, Tiziano Ferro, Giorgia e Marco Mengoni.

In merito agli ultimi sviluppi dell’inchiesta e alla perquisizione della polizia tributaria, Live Nation si è pronunciata in una nota affermando la “sicura della correttezza del proprio operato” e confermando di aver “mostrato la massima collaborazione e trasparenza nei confronti degli organi competenti“.

La società ha espresso anche “la propria totale fiducia nella Magistratura e la massima solidarietà nei confronti dell’Amministratore Delegato della sede italiana, che darà tutti gli approfondimenti del caso presso le sedi preposte, non appena sarà chiamato in causa“.

Live Nation si astiene per il momento da ulteriori commenti sulla vicenda.