Niente uscita del Samsung Galaxy S8 il 26 febbraio? WSJ sul ritardo delle indagini sul Note 7

Il caos del phablet in diretta relazione causa/effetto con il futuro S8. Sviluppo ritardato di sole 2 settimane?

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L’uscita del Samsung Galaxy S8, inutile negarlo, quest’anno si carica di un forte significato simbolico ma anche concreto: il tentativo di recupero della buona reputazione di un brand di certo compromessa dal richiamo del Samsung Galaxy Note 7 e pure l’obiettivo di recupero dei profitti mancati per la commercializzazione del phablet.

Di recente, un leaker molto noto come Ricciolo1 ha spifferato che l’evento di presentazione del prossimo Galaxy S8 è in programma per il 26 febbraio. Dato più che verosimile: intanto perché l’esperto ha paparazzato l’evento Unpacked anche del 2015 con il lancio del Galaxy S7 e perché l’appuntamento è in concomitanza con il MWC di Barcellona, più volte prescelto per il lancio di un top di gamma della serie Galaxy. Ebbene, rispetto a quanto detto finora, l’autorevole Wall Street Journal  oggi afferma che ci sarà un concreto ritardo e tutto a causa del Note 7.

Il WSJ non è nuovo ad anticipazioni ed approfondite analisi del settore mobile. Per questo ciò che è stato dichiarato non può certo essere preso sotto gamba. Se fino a qualche settimana fa si parlava di uscita del Samsung Galaxy S8 anticipata proprio per rimediare al malfatto del Galaxy Note 7, l’ipotesi del più noto organo di stampa statunitense è che, al contrario, la presentazione subirà un ritardo rispetto alla data del 26 febbraio e questo perché la stessa progettazione dello smartphone è stata rinviata per dare spazio alle dovute analisi del caso del phablet esplosivo.  Insomma, invece di mettere a punto gli ultimi dettagli del prossimo device, l’azienda avrebbe impegnato risorse preziose per investigare i Note 7 esplosi, visto che le cause definitive restano non del tutto chiare.

In pratica, l’obiettivo è quello di capire meglio quanto accaduto al phablet di casa Samsung, per evitare che all’uscita del Galaxy S8 accada qualcosa di simile. Escluso l’unico e solo motivo delle batterie difettate per le esplosioni perché impiegate solo su un numero relativamente ridotto di unità, ancora si continua a parlare di problematiche di circuito, di progettazione degli alloggiamenti fisici delle componenti e anche di incidenza software per i problemi riscontrati. Insomma, meglio andarci cauti e ripartire con qualche certezza in più. Staremo a vedere se il WSJ avrà fornito la soffiata giusta.