Il nuovo lungometraggio di Michele Placido ha portato sul set Fiorella Mannoia e sarà tutto al femminile, con un cast stellare composto da volti noti dello spettacolo. Il lungometraggio è stato presentato al Festival di Roma che si è concluso lo scorso 23 ottobre e sarà invece nelle sale il 3 novembre 2016.
7 minuti si concentrerà infatti alle figure delle donne, viste nelle loro numerose sfaccettature di amiche, mogli, madri, figlie, ma soprattutto di Donne con la lettera maiuscola. Diverse le personalità, piene di emozioni spesso nascoste, sorrisi ostentati che nascondono lacrime amare, ma anche leggerezza nell’affrontare la vita e nel vedere sempre il futuro con un occhio speranzoso.
A fare da guida Fiorella Mannoia, una donna che ha il volto segnato dalla durezza del lavoro in fabbrica. 30 anni di sacrifici e di determinazione, in cui Ornella, il suo personaggio, ha forse trascurato troppo il rapporto con la figlia. Quella risolutezza che più la caratterizza la porterà inoltre a non scendere a compromessi, né con la propria prole né con se stessa. Nonostante i litigi con la figlia siano numerosi, entrambe nascondono un forte sentimento reciproco, avvalorato anche dal fatto che lavorano entrambe nella stessa azienda.
Fiorella Mannoia ed altre dieci donne saranno le protagoniste dello spazio offerto da Placido, che osserverà queste eroine della quotidianità da un punto di vista inedito. Al fianco di Fiorella Mannoia, troveremo anche Ambra Angiolini, Violante Placido, Cristiana Capotondi, Clémence Poésy, Anne Consigny, Sabine Timoteo, Ottavia Piccolo e Maria Nazionale.
La trama del film ruoterà inoltre attorno ad una storia vera, avvenuta nel 2012 in Francia. Un tema attuale quindi e che richiama la crisi lavorativa attuale, fatta di acquisizioni e cambiamenti, spesso vissuti ai danni delle operaie. Le protagoniste, infatti, riceveranno un’offerta dalla multinazionale che ha sostituito al vertice la società precedente, ma il rinnovo del contratto solleverà alcuni dubbi. Nelle loro mani la scelta di plasmare non solo il proprio destino, ma anche di quello di tutte le altre colleghe.