Lost compie 12 anni dal primo episodio: i record, la mitologia e il finale mistico

Dodici anni fa andava in onda il primo episodio di Lost: festeggiamo questo compleanno ricordando i motivi per cui ancora oggi è una delle serie più amate


INTERAZIONI: 21

22 settembre 2004. Il volo Oceanic 815 si schianta in un’isola sconosciuta dell’oceano Pacifico. Sopravvissuti: 48 persone, uniche superstiti del volo della Oceanic Airlines che li avrebbe portati da Sydney a Los Angeles. L’isola diventa così il teatro di una serie di eventi inspiegabili, ma non è il posto sconosciuto il vero problema, bensì i sopravvissuti: nelle storie di alcuni di loro si nascondono segreti, tra passato e presente, con cui saranno costretti a confrontarsi, facendo nascere tensioni.

Così inizia il pilot di Lost, uno show che da lì ad altri sei anni sarebbe entrate nella storia della televisione, rivoluzionando il modo di fare serie tv. Creata da J.J. Abrams, Damon Lindelof, Carlton Cuse e Jeffrey Lieber, Lost è diventato in breve tempo un fenomeno di massa ancora citato oggi. Sono passati sei anni dalla messa in onda del series finale, eppure i fan non dimenticano ciò che la serie ha fatto vivere: ansie, paure, alta tensione. Ogni cosa in Lost non accade per caso. A dodici anni dal pilot, festeggiamo questo compleanno speciale ricordando la serie cult e perché ancora oggi è amata in tutto il mondo.

I record di Lost

Girata principalmente sull’isola di Oahu, alle Hawaii, Lost è passata alla storia per essere una delle produzioni più costose della televisione. Cifre da capogiro ad episodio, ma vi basti pensare che il solo pilot è costato 12 milioni di dollari. Fin dalla prima messa in onda, la serie è stata acclamata da pubblico e critica, ricevendo molti premi, tra cui un Golden Globe e tre Emmy Award.

Lost vanta il record di aver riportato al successo il canale ABC, insieme a Grey’s Anatomy e Desperate Housewives, grazie a un pubblico fedele: più di 16 milioni di telespettatori nella prima stagione. Nel 2013, Lost è stata eletta come ventisettesima serie televisiva meglio scritta della storia della televisione dai Writers Guild of America.

La mitologia

Uno dei motivi della popolarità di Lost risiede nella mitologia della serie. L’isola stessa, luogo di ambientazione, rappresenta un vero mistero per i superstiti: essa presenta capacità scientifiche straordinarie, come curare le malattie, la possibilità di viaggiare nello spazio-tempo, e le sue strane proprietà elettromagnetiche dovute alla presenza di una sacca elettromagnetica sotterranea.

Uno dei grandi misteri però è l’entità chiamata L’uomo in nero (i superstiti lo hanno nominato”Mostro di fumo”), una specie di sistema di sicurezza del luogo che attacca, senza però uccidere. Non dimentichiamo il fattore dei numeri 4, 8, 15, 16, 23, e 42, appaiono frequentemente in Lost, e hanno arrovellato per anni i fan della serie. Anche la loro somma, 108, compare in diverse occasioni.

Dietro il successo, la struttura degli episodi

Lost ha introdotto una struttura particolare per gli episodi, che verrà ripresa in alcune opere successive. Ogni episodio inizia con un prologo di pochi minuti, fino a raggiungere un punto di forte drammaticità. A questo punto compare la scritta LOST, in bianco su sfondo nero, per poi riprendere la narrazione. Di solito, ogni episodio di Lost viene narrato su due linee temporali distinte: una principale, che narra gli eventi sull’isola e che continua di puntata in puntata, ed una storia secondaria, focalizzata su eventi relativi ad un solo personaggio e presentata tramite flashback.

Dalla terza stagione in poi sono stati usati anche dei flashforward, che presentano storie dei personaggi in un tempo futuro. Nella quinta stagione la narrazione prevede un’alternanza fra storie ambientate sull’isola e sulla terraferma, in diversi momenti della storia. Nella sesta ed ultima stagione, viene usato un nuovo espediente narrativo, definito flashsideways, consistente nel mostrare due realtà fra loro parallele.

Ma voi lo avete capito il finale?

Il series finale della discordia. C’è chi lo ha capito e ne è rimasto estasiato, chi invece deluso. Ovviamente da qui in poi è tutto spoiler. La serie si conclude con l’inquadratura sull’occhio di Jack, come era iniziato anche lo show, solo che stavolta si chiude, per sempre. Cosa rappresentava l’isola? Si sa che Lost è sempre stata una serie sulla fede contro la scienza, quindi possiamo concepire lo show come un grande viaggio interiore di ogni essere umano, alla ricerca del proprio Dio e del proprio essere.