Giuliano Sangiorgi e le confessioni di un insensibile, tra il desiderio di fuga e la “mastercheffite”

La sensibilità di Giuliano Sangiorgi è camminare "senza pelle": successo e contraddizioni nell'intervista rilasciata a Io Donna.

Giuliano Sangiorgi

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Un furgone e il desiderio di suonare in giro per l’Italia. Giuliano Sangiorgi dei Negramaro racconta così i primi 15 anni di successo della band de La Rivoluzione Sta Arrivando, album di lunga coda con tour di supporto da tutto esaurito. Il successo del gruppo, certamente trainato dal carisma del suo frontman, procede indisturbato da oltre 10 anni, grazie a un pubblico che Sangiorgi definisce “trasversale”.

Un insensibile con scarsa autostima è la definizione che Sangiorgi dà di sè a Io Donna. Difficile da comprendere e soprattutto da accettare, per un cantautore che ha fatto del sentimento e dell’empatia il marchio di fabbrica di ogni suo testo. Il suo camminare “senza pelle” si limiterebbe alla composizione di un solo brano, una sensazione che Giuliano Sangiorgi definisce talmente devastante da riuscire a spazzare tutto, lasciando un enorme vuoto intorno.

Cresciuto con l’idolo di Jim Morrison, il leader dei Negramaro rivela di aver sempre sognato una band, tanto da improvvisarsi frontman degli U2 armato di racchetta da tennis in Rattle and Hum. È però la musica a trovare Giuliano Sangiorgi, in un giorno qualunque e grazie a suo padre:

“Mio padre aveva un chitarra classica senza corde: ci piazzai degli elastici, registrai Smoke on the Water su una cassetta e gliela feci trovare in macchina. L’ha sentita, ha fatto immediata retromarcia e mi ha comprato una chitarra. Senza quel dietrofront, chi sa… Mio padre è mancato tre anni fa e solo ora ho capito l’importanza del suo gesto. È stato la sliding door della mia vita”

In La Rivoluzione Sta Arrivando, si parla di vita, morte e amore. Argomenti semplici, secondo Sangiorgi, che sarebbero in grado di fare la rivoluzione. Una rivoluzione che passa per i limiti di ognuno e per l’importanza della condivisione, come espresso nel brano composto con Alborosie.

“Nel disco parliamo di cose scontate: la vita, la morte, le relazioni, gli amori, gli odi. Ma la vera rivoluzione sta proprio nel quotidiano: non è retorica. Rivoluzionario è ammettere: sono arrivato, oltre a qui non so andare, ho bisogno di te. E invece pare che riescano a riconoscerlo solo i migranti. “Ma dove inizio io, finisci sempre te”, dico in A piedi scalzi, composto in collaborazione con Alborosie”

Tra le doti di Giuliano Sangiorgi, che a dispetto della sua scarsa autostima sembrano essere tantissime, anche la passione per la cucina. Dalla carbonara di mare agli spaghetti con le cozze: c’è il mare del Salento e l’amore per la famiglia, nelle ricette di Sangiorgi, che ammette di essere affetto da un patologia moderna. È la Mastercheffite.