“Io non sono qui per insegnare, ma per imparare”. È un vero guru del marketing e della comunicazione Fulvio Zendrini, un passato tra gli altri nell’agenzia Armando Testa, Ferragamo, settore telecomunicazioni, che oggi, nei giorni del Giffoni Film Festival, ha incontrato i giovani del Dream Team del Giffoni Innovation Hub – di cui fanno parte anche i ragazzi di Optima Erasmus – per valutare le loro idee progettuali di prodotti e servizi, emerse nell’intenso lavoro di workshop e confronto compiuto durante i giorni del Giffoni Film festival sotto l’attenta guida di coach e mentori come Gianmarco Covone e Jacopo Mele.
Fulvio Zendrini ha una naturale attitudine all’ascolto. Ma nel preambolo fatto all’analisi delle idee del Dream Team – che sono finalizzate allo sviluppo in soli dieci giorni di progetti d’impresa da lanciare potenzialmente sul mercato in sei mesi – lancia una serie di suggestioni di grande ispirazione per chi ha l’obiettivo di creare start up nel settore delle industrie digitali. La prima è il celebre “mangiare un’idea” di Giorgio Gaber: “Chi fa impresa mangia idee per definizione – dice Fulvio Zendrini – le idee stanno nell’aria, sono nella mente delle persone, condivise attraverso i media e le tradizionali riunioni. Ma finché restano lì sono leggere, volano. Per riportarle a terra bisogna mangiarsele, cioè bisogna realizzarle. Il mio obiettivo con i ragazzi era proprio di spiegare questo passaggio dall’intuizione alla realizzazione”.
Altro punto su cui insiste molto Fulvio Zendrini, caratteristico di quest’era digitale della connessione e dell’interazione continua, è un fondamentale cambio di paradigma: il passaggio dalla vecchia “azienda”, in cui c’era un solo manager a decidere il da farsi per generare profitto alla nuova “impresa”, con decisioni collegiali e un diverso obiettivo, generare felicità. “Le aziende che hanno come obiettivo i soldi, che vengono spesi o mangiati, non hanno futuro. Se invece l’obiettivo d’impresa è generare felicità per te stesso, i tuoi dipendenti e clienti, sarai molto più ricercato. E quindi più felice”.
Il lavoro con il Dream Team di Giffoni Innovation Hub si è rivelato molto proficuo: “Sono sempre contento di fare questo tipo di incontri, perché guadagno sempre molto più di quello che spendo. Con i ragazzi è come fare un corso di aggiornamento continuo: sono loro a dirti dove si sta andando, non tu”.