Il sistema corrotto può essere sconfitto: intervista a Valerio Scanu tra major, radio e musica vera

Italia svegliati! OM-OptiMagazine intervista Valerio Scanu: l'analisi completa (e preoccupante) dell'attuale sistema discografico italiano.

Valerio Scanu intervista OM OptiMagazine

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È tra gli artisti italiani più seguiti del momento e con sincerità e schiettezza ha sempre aggiornato i fan, in ogni fase del suo percorso. Tra gavetta, TV, major e autoproduzione, Valerio Scanu coniuga l’esordio discografico attraverso un talent show (Amici di Maria De Filippi) ed il rischio di album autoprodotti.

Dopo una lunga gavetta, è approdato su canale 5 classificandosi al secondo posto ad Amici 8 e con un successo assicurato, Per Tutte Le Volte Che, ha trionfato al Festival di Sanremo 2010 collezionando dischi d’oro ed ambìti riconoscimenti ma tra il 2012 e il 2013 ha interrotto i rapporti con la major EMI procedendo con l’autoproduzione e la fondazione di una sua etichetta, Naty Love You.

Un esempio da seguire per molti giovani, Valerio Scanu è la testimonianza vivente di come si possa avere successo anche uscendo dal “sistema” che ci impongono, costituito dai “soliti noti” del Coca-Cola Summer Festival e fondato sui pochissimi spazi riservati sempre agli stessi.

Analitico ed ottimista, esamina con lucidità la situazione discografica italiana e spera che, prima o poi, la musica vera possa trovare spazio. Tra network radiofonici nazionali che non trasmettono i suoi brani e lo “zero” della giuria di esperti a Sanremo 2016, Valerio Scanu continua caparbio a perseguire l’intento di denunciare e sconfiggere un sistema corrotto, con l’immancabile supporto dei fan. All’Italia intera rivolge l’invito a “svegliarsi” e a non subire passivamente, optando per la ricerca della musica vera, relegata ai sotterranei.

OM-OptiMagazine ha intervistato Valerio Scanu: ecco cosa ci ha raccontato!

Potresti rappresentare un ottimo esempio da seguire per sopravvivere nel mondo della musica. Hai partecipato ad un talent show e vinto il Festival di Sanremo nel 2010, poi hai lasciato una major per scegliere l’autoproduzione. Cosa ti ha spinto a rinunciare ad una major a favore della rischiosa autoproduzione?

Prima di essere parcheggiato, dopo ovviamente essere stato spremuto come un limone, così come accade alla maggior parte dei ragazzi dei talent, ho preferito andarmene e crearmi una mia etichetta indipendente per essere finalmente libero di scegliere, esprimermi e sperimentare. Oggi la major si accaparra il talent di turno, lo lancia sul mercato, lo spreme, se vendi bene hai forse la possibilità di pubblicare un secondo album altrimenti avanti il prossimo. Non si creano progetti discografici a lungo termine, si investe il minimo indispensabile perché a “loro” non serve che tu duri nel tempo serve fare cassetto.

In passato hai dichiarato che in molti ti davano per “spacciato”. Come sei riuscito a superare quel momento?

In molti? Direi tutti mi davano per spacciato ma hanno fatto male i calcoli perché la musica per me è vita ed io vivo di musica. Mi sono rimboccato le maniche, ho creato una realtà mia, mi sono circondato da uno staff valido che crede in me e che lavora con cuore e passione e sono riuscito a superare anche i momenti più duri. Non ti nascondo che è davvero dura, mi piego ma non mi spezzo almeno sino a quando avrò i miei fans, la mia unica vera forza.

Nel 2016 sei tornato al Festival di Sanremo da autoprodotto con Finalmente Piove. Lo “zero” della giuria di esperti è in netto contrasto con gli eccellenti risultati che hai raggiunto con il singolo e con l’album…

Solo il tempo può valutare una canzone ed io credo che Finalmente Piove sia una canzone che ti arriva al cuore, ti rapisce. Una perla rara scritta da uno dei più grandi autori di sempre, che durerà nel tempo. Visti i risultati, i consensi di pubblico e critica, ben venga lo “zero” della giuria degli esperti.

Da Finalmente Piove è attualmente in radio Io Vivrò Senza Te, di Mogol e Battisti. Perché hai scelto di rilasciare una cover come singolo?

In radio? Diciamo che nessuno dei network radiofonici ha mai trasmesso questo brano se non le radio secondarie che mi hanno sempre sostenuto e sono fuori da ogni tipo di accordo commerciale e non. Io vivrò non è un brano prettamente estivo, mi sono lasciato trasportare dal cuore ed il pubblico mi ha dato ragione: ancora oggi è in vetta alla classifica dei brani più venduti d’Italia.

Recentemente hai espresso un desiderio augurandoti che in futuro ci possa essere più spazio per la musica che emoziona, non solo per quella frutto di accordi commerciali. Cosa si può fare affinché questo accada?

Insieme, uniti perché divisi siamo persi. Dobbiamo unirci ed avere il coraggio di denunciare un sistema corrotto, mafioso che non dà spazio alla vera musica, che non dà spazio a tutti gli artisti. L’Italia dovrebbe svegliarsi e non subire quello che la TV e le radio ci propinano perché la grande musica, quella del cuore sta altrove, relegata nei sotterranei, nelle cantine … Ma c’è.

Canale 5 sta trasmettendo il Coca-Cola Summer Festival e tu non sei nel cast. Perché?

Perché la musica in Italia non è per tutti ma non è nemmeno per queste persone che stanno cercando di ucciderla e quindi sono convinto che presto questo sistema imploderà perché a tutto c’è una fine ed io aspetterò il cadavere passare.

Sei attualmente in tour e hai annunciato grandi sorprese per il concerto del 28 agosto al Teatro Romano di Verona. Cosa puoi anticiparci?

Non sarà un concerto ma un vero e proprio show. Ci sarà il passato, il presente, ci sarà spazio per scatenarsi con la disco anni 80, ci sarà il momento Tale e quale show, ci saranno ospiti e tante sorprese. Vi aspetto!

I biglietti per lo show di Valerio Scanu al Teatro Romano di Verona sono in prevendita su TicketOne.