Emma Marrone sul disastro ferroviario in Puglia: “No al capro espiatorio, servono risposte concrete”

Modernità infrastrutturale e risposte per il Sud: queste le richieste di Emma Marrone nell'intervista rilasciata a Corriere della Sera.

Emma Marrone sul disastro ferroviario in Puglia

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La tragedia che ha colpito la Puglia ha sconvolto l’Italia. Emma Marrone, fiorentina di nascita ma salentina d’adozione, torna a parlare del disastro ferroviario che ha spezzato la vita di 27 persone. L’artista ha appreso del disastro mentre si trovava in vacanza in Spagna e, da quel momento, non ha smesso di tenersi informata.

Nell’intervista comparsa su Corriere della Sera, Emma Marrone parla delle sue impressioni e di come il popolo pugliese ha saputo reagire all’emergenza. “In quelle immagini, vedo l’ingiustizia di una tragedia. Chi ha perso un figlio, un compagno, un parente. In quest’occasione, il Sud ha saputo dimostrare il suo valore: quando c’è da buttarsi tra le macerie, nessuno si tira indietro”.

La rabbia, quella ci deve essere: “Arriverà, la gente si deve incazzare. Ci sono delle responsabilità da accertare, ma non mi sento di crocifiggere chi sarà ritenuto colpevole. Non dobbiamo attaccarci all’errore umano o al guasto tecnico. In questo momento, servono risposte. È inammissibile che nel 2016, un tratto ferroviario così importante sia ancora a binario unico. Sento già il peso dei pregiudizi contro la Puglia e il Sud: siamo i sempliciotti ancora attaccati al carretto. Questa terra non deve essere sfruttata solo per il cuore dei suoi abitanti e per il mare in estate”.

Parole durissime, quelle di Emma, che rivendicano un intervento immediato su una situazione ormai divenuta insostenibile. “Abbiamo preso tutti quei treni, almeno una volta nella nostra vita. Per andare a scuola o per andare ai concerti dei nostri cantanti preferiti. Questa situazione si protrae da generazioni, non si sa come mai il denaro stanziato per le infrastrutture si perdano per strada”.

Dopo il successo ottenuto, Emma Marrone ha lasciato il Salento per trasferirsi a Roma. “Come si può lavorare in collegamento con il resto dell’Italia? Per arrivare a Roma, da Lecce, ci vogliono 6 ore e mezza. Freccia Rossa esiste solo sulla carta: da Salerno in poi, la rete ferroviaria non è in grado di sostenere l’alta velocità”. È questo il momento di agire: che le parole di Emma Marrone possano spronare a fare finalmente il passo avanti di cui si ha assoluto bisogno?