La quarta stagione di Orphan Black è su Netflix: 6 buoni motivi per guardarla

Orphan Black 4 è disponibile su Netflix: 5 buoni motivi per guardarla nonostante le lacune di questa stagione

Orphan Black 4 su Netflix

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La nuova stagione di Orphan Black è appena sbarcata su Netflix: il quarto capitolo della saga delle ragazze nate dal progetto Leda ha avuto luci e ombre, ma può essere considerato un momento di transizione verso quello che sarà l’epilogo del prossimo anno.

Nonostante un ottimo inizio, che ha messo insieme in modo convincente e necessario i pezzi mancanti del puzzle ricostruendo il punto di vista di Beth, il clone da cui tutto ha avuto inizio, la stagione ha faticato a decollare, fossilizzandosi nella prima parte su dettagli che sembravano aver conquistato troppo spazio rispetto alla trama generale (su tutti, il dispositivo inserito nella guancia di Sarah).

Dall’altro lato, c’è un finale caotico che ha spostato la trama in un’ambientazione troppo surreale perfino per uno sci-fi. Una dimensione spazio tempo che sembra togliere ad Orphan Black quel realismo da cui era connotato nelle prime stagioni. Lo scarso spazio riservato ad alcuni personaggi nella seconda parte, da Helena incinta agli Hendrix ignorati nel finale di stagione fino alla totale scomparsa di Cal e Shay, rappresenta una delle maggiori lacune di questo capitolo, insieme al modo talvolta caotico con cui si è scelto di entrare nell’universo della Neoluzione per spiegarlo al pubblico.

Nonostante i difetti, questa quarta stagione vale la pena di essere guardata soprattutto per quanto accaduto a metà strada: la vera acme si è raggiunta con la storia di Kendall Malone, l’originale dal quale è stato prelevato il genoma per i due progetti di clonazione, quello femminile Leda e quello maschile Castore. Unica speranza per trovare una terapia genica per Cosima, la sua storia evolverà più rapidamente del previsto verso una toccante svolta che ha segnato il momento più intenso della quarta stagione.

Ecco 5 buoni motivi per godersi anche questa stagione di Orphan Black, che con tutti i suoi limiti è comunque un ottimo viatico verso l’epilogo della quinta ed ultima in onda nel 2017.

1. Il mistero di Delphine

In bilico nel season finale della terza stagione, il destino della bella dottoressa francese terrà nel dubbio i telespettatori fino alla fine: troppo poco lo spazio dedicato alla storyline con Cosima, ma comunque il mistero trova una emozionante sua risposta.

2. L’importanza di Kendall Malone

L’originale sarà una pedina essenziale per la battaglia contro la Neoluzione e le sue fazioni: il rapporto creato, seppure in poco tempo, con le sue cloni e quello ritrovato con Siobhan si rivela più intenso di quanto si potesse immaginare.

3. La ricostruzione del mosaico da parte di Beth

La parte più emozionante di questa stagione è indubbiamente aver rivissuto le scoperte sui cloni dalla prospettiva di Beth, la poliziotta coraggiosa e debole, vittima delle sue paure e di un meccanismo più grande di lei. Il suo rapporto con MK ha conferito alla new entry un’importanza che mai avrebbe avuto altrimenti.

4. Rachel e la sua vera natura.

Tutt’altro che fuori gioco nella sua prigione dorata, il personaggio di Rachel esplode in tutta la sua forza e sofferenza repressa: il dolore dell’abbandono, la voglia di vendetta, la crescita all’interno della Neoluzione che l’ha trasformata e plagiata. Mai come in questa stagione è stata protagonista e mai come in questa stagione è stata capace di suscitare sentimenti contrastanti nel pubblico.

5. Il senso di famiglia.

In poche serie l’idea di famiglia è così poco convenzionale come in Orphan Black: in questa stagione vale la pena di essere scandagliato il legame tra l’originale, la Signora S e Sarah, che si scopre frutto di scelte ben precise, perché nulla in questa serie è lasciato al caso. E quello tra le sorelle Sarah, Helena, Cosima e Alison, ma soprattutto la differenza che le separa dal proto-clone Rachel.

6. Il ponte verso la conclusione.

Questa stagione ha finalmente – e si spera definitivamente – messo in chiaro cos’è la Neoluzione, come è nata, in quali fazioni si è divisa, quali obiettivi abbia. Il finale apre uno scenario completamente inedito e scarsamente credibile che potrebbe far scadere definitivamente il progetto Orphan Black o elevarlo verso un piano superiore (un po’ come accaduto con la svolta metafisica di Lost alla quarta stagione). Un dato è certo, la scelta di porre fine a questo straordinario racconto, rivoluzionario nel suo genere anche per la straordinaria interpretazione di Tatiana Maslany, prima di trascinarlo irrimediabilmente oltre la soglia della perdita definitiva di credibilità narrativa è assolutamente saggia.