I Modà si raccontano in un’intervista per ticinolibero.ch a pochi giorni dal concerto in Svizzera e parlano di Dio, della fede e del lusinghiero paragone con i Pooh.
Di recente, proprio la band più longeva della musica italiana ha calcato il palco dei Modà allo Stadio San Siro di Milano, gruppo che spesso viene individuato come il degno successore dei cinque artisti che hanno fatto la storia.
Qual è la reazione dei Modà ad un simile confronto?
Da più parti venite indicati come gli eredi designati dei Pooh, quanto vi lusinga?
«In una scala da 1 a 100? 110! Come ho già detto, c’è da lavorare tanto e per molti anni per reggere il paragone di cui, è ovvio, sono felicissimo. I Pooh sono un punto di riferimento per una band. Conosciamo i meccanismi di un gruppo, non siamo artisti che lavorano singolarmente ma dobbiamo vivere insieme. Non è semplice, si creano spesso e volentieri situazioni in cui mettere assieme cinque teste non è facile, e vedere una band che per cinquant’anni è riuscita a costruire un rapporto così bello è ciò che ci crea più invidia: arrivare a cinquant’anni di carriera ed essere così sereni e felici all’interno di un ambiente di lavoro è straordinario. Abbiamo avuto modo di conoscerli, e sembrano ragazzini. Ovviamente poi amiamo le canzoni, ma esse passano in secondo piano, perché per arrivare al successo devono esserci degli uomini, e qui ci sono persone fantastiche».
Kekko Silvestre si è detto estremamente lusingato ma ha ammesso che per raggiungere il livello artistico dei Pooh la strada è ancora tutta in salita: c’è bisogno di lavoro, lavoro e ancora lavoro. Tuttavia il confronto lo rende felice, così come inorgoglisce tutto il gruppo. I Pooh sono la testimonianza vivente di come una band possa resistere al trascorrere degli anni e vantare una carriera da invidia nonostante le difficoltà della convivenza. Il confronto, quando si è in una band, non risulta sempre facile e raggiungere il Cinquantennale con la serenità degli esordi è una missione complessa che i Pooh sono riusciti a portare a termine, nonostante l’abbandono di Riccardo Fogli.
La fede e il dialogo con Dio sono alcuni degli argomenti che Kekko Silvestre e i Modà toccano nelle loro canzoni. “Non sono uno che va in Chiesa, ma penso che ciascuno possa pregare a casa sua tutti i giorni senza andare di fronte a un crocifisso”, spiega Francesco Silvestre.
“Io parlo con Lui quotidianamente, lo ringrazio sempre”, ha continuato definendo il suo rapporto con Dio particolare ma costante. La canzone Salvami è nata in un periodo particolarmente complicato in cui sua mamma si era ammalata e mettere in musica il tutto lo ha aiutato a superare le difficoltà. Di Papa Francesco si dice soddisfatto e lo definisce “il papa migliore che poteva capitarci”. Poi lo identifica con uno dei Modà: “È una persona che a prescindere dalle parole e con i fatti ha dimostrato di essere uno di noi…un Modà. Francesco I è un Modà, uno normale”.