Fabri Fibra condannato: A Me Di Te offende Valerio Scanu. Testo e audio

Il Tribunale di Milano condanna Fabri Fibra a risarcire Valerio Scanu in seguito alla pubblicazione della canzone A Me Di Te.

Fabri Fibra condannato, deve risarcire Valerio Scanu

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Fabri Fibra dovrà risarcire Valerio Scanu. La condanna è ora definitiva.

I legali di Scanu, Paola Castiglione e Ugo Cerruti, hanno commentato la sentenza che ha condannato il rapper a pagare 20.000 euro all’artista sardo dichiarando che le espressioni utilizzate nel testo della canzone sono palesemente diffamatorie e il risarcimento del danno è indispensabile.

Il brano a cui si fa riferimento è A Me Di Te, contenuto nell’album Guerra e Pace del 2013. Dopo la pubblicazione del progetto e della canzone palesemente rivolta a Valerio Scanu, il cantante sardo ha chiesto ai suoi avvocati di agire per vie legali al fine di ottenere il risarcimento del danno in seguito a diffamazione.

Il Tribunale di Milano si è espresso a favore di Scanu: è la prima volta che un rapper italiano viene condannato per il testo di un suo inedito.

“Le espressioni utilizzate dal cantante Fabri Fibra sono diffamatorie in maniera oggettiva, come ha stabilito il giudice. Ed è la prima sentenza in Italia che vede la condanna per diffamazione di un cantante di musica rap. La musica è libertà, ma insultare squallidamente una persona non è musica e non è arte. Ognuno è libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, non di offendere e diffamare una persona”.

Con queste parole, gli avvocati di Scanu si sono detti soddisfatti della sentenza sul pezzo, all’epoca del quale Fibra aveva commentato:

“Scanu ha vinto Sanremo e in un anno ha raggiunto il successo per poi finire schiacciato per terra senza più l’apporto dei discografici . Questi ultimi abbracciano i ragazzi che vengono dai talent come fossero fonte di ricchezza per poi sparire. Dunque Scanu non dovrebbe incazzarsi con me ma anzi lo incito a incazzarsi coi suoi discografici, svincolarsi e fare la musica libera che vuole”.

La sua versione, però, non è evidentemente stata abbastanza convincente, come sosteneva lo stesso cantante:

“Quello che ha scritto nella sua canzone non c’entra niente con il consiglio discografico che mi ha dato. E’ un escamotage che ha trovato perché la sua canzone è un insieme di insulti. Si dovrà anche prendere le responsabilità di quello che dice. Sono tutte cose abbastanza pesanti. Sono insulti gratuiti e senza motivo”.

Sire,
chiedo il permesso
per andare fuori e compiere il mio dovere
E fare giustizia in questa terra,
in questa terra di impostori
Posso sire? Che dice sire? …
“Uccidili tutti!”

Come vedi, a me di te
Non me ne fre-fre-frega una se..
Ti finisco, finché sei sul mio disco
E’ solo un gioco ma in pochi lo capiscono
E’ solo un gioco ma in pochi lo capiscono
E’ solo un gioco ma in pochi lo capiscono
Tutti gli altri si prendono troppo sul serio
Come le tasse, si prendono troppo, sul serio

Vento in poppa, come un veliero
Vengo in bocca, come a (Valerio)
Che in verità è una donna
A me sta bene, il mondo è vario
Vladimiro era invertito,
un travestito al contrario
“Davvero?” Certo, l’ho visto a Porto Cervo
Esplodevo come a Chernobyl, dopo il suo concerto
Eravamo nel suo camerino a bere vino. Io l’ho spinto in bagno,
lui m’ha detto “In tutti i mari In tutti i laghi, non capisci, mi bagno”
Con una corda l’ho legato sul divano
Lui mi ha detto “Questa corda mi ricorda
Il mio compagno di scuola media
Si chiamava Massimo, chiavava al massimo
Una media alta, mi in**lava come i Mass Media”
Gli ho risposto “Complimenti”
Gli ho abbassato i pantaloni
E sotto aveva un tanga e quattro assorbenti
Giù le mutande, liquido fuori da questo glande
Tira su tutto come le canne
Mi sono fatto Valeria Scanner

Come vedi, a me di te
Non me ne fre-fre-frega una se..
Ti finisco, finché sei sul mio disco
E’ solo un gioco ma in pochi lo capiscono
E’ solo un gioco ma in pochi lo capiscono
E’ solo un gioco ma in pochi lo capiscono
Tutti gli altri si prendono troppo sul serio
Come le tasse, si prendono troppo, sul serio

Ho le palle come a bowling
Mistero, ho avuto più erezioni
Che soldi dalle edizioni di lancio
Ma le dizioni in rima, Aleister Crowley
L’arte la paghi, giocano a carte tra ladri
Per un futuro, senza nome come quella parte
Che sta tra le palle e il buco del culo
Finti pass, etichette senza fan
Dietro l’onda, “Così fan tutte” come Tinto Brass
Mi venga un colpo di genio, rigenero
Il mio disco piace anche a tuo padre,
come un genero
Il sangue ci ribolle,
il vero rap non parla di gioielli
E di assegni bancari
finché spendi soldi di famiglia
Come i gioielli,
dopo di che sistemerai le cipolle sopra i bancali
Nella testa ho così tanti nemici
Prima o poi li becco tutti come i preti, l’ICI

Come vedi, a me di te
Non me ne fre-fre-frega una se..
Ti finisco, finché sei sul mio disco
E’ solo un gioco ma in pochi lo capiscono
E’ solo un gioco ma in pochi lo capiscono
E’ solo un gioco ma in pochi lo capiscono
Tutti gli altri si prendono troppo sul serio
Come le tasse, si prendono troppo, sul serio

Taglio la tua testa, la metto in una scatola
E vado a “Buona Domenica”
Appena la conduttrice chiede
“Quante donne per te perdono la testa?”
Lancio la scatola gridando “Buona domenica”
Oggi la gente guarda “La Vita In Diretta”
Praticamente se passi la vita
Vivendo indirettamente la vita degli altri
E’ una vita indiretta
In tv non c’è niente di vero, e tu non darmi retta
“I Ragazzi Della Via Pàl” sopra un grande UFO
Vecchi senza palle, sembrate Grande Puffo
Divento pazzo, ragiono in lingua volgare
Mi frega la figa, non mi frega un cazzo
Rap Neorealista, in bianco e nero
Tu (Valerio), “Io Donna” come la rivista
E’ il quarto anno che mi invitano a Sanremo
E che rifiuto una somma che per metà avresti offerto la vista

Come vedi, a me di te
Non me ne fre-fre-frega una se..
Ti finisco, finché sei sul mio disco
E’ solo un gioco ma in pochi lo capiscono
E’ solo un gioco ma in pochi lo capiscono
E’ solo un gioco ma in pochi lo capiscono
Tutti gli altri si prendono troppo sul serio
Come le tasse, si prendono troppo, sul serio