Con Biagio Antonacci e Paola Cortellesi, Laura Pausini conquista l’Olimpico di Roma: video dei duetti

Il primo concerto di Laura Pausini nello stadio capitolino con ospiti Biagio Antonacci e Paola Cortellesi: in 50mila per la tappa romana del tour


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Con due amici sul palco e un pubblico tra cui sventolano bandiere da tutto il mondo, Laura Pausini ha debuttato all’Olimpico di Roma col Simili Tour. O meglio, col Pausini Stadi, perché quest’anno in Italia la popstar di Solarolo ha deciso di esibirsi esclusivamente in tre stadi italiani prima di intraprendere il tour mondiale.

Quello romano l’ha accolta con l’entusiasmo delle prime volte: la già imponente scaletta proposta a San Siro si è ulteriormente arricchita grazie alla presenza degli amici Biagio Antonacci e Paola Cortellesi, intervenuti a duettare con la cantante nella seconda parte dello show romano, in scena sabato 11 giugno di fronte ad una platea di cinquantamila spettatori.

Laura Pausini apre il tour con Simili e Innamorata, gli ultimi singoli tratti dal più recente progetto discografico. Poi le ballate classiche. Commossa, dedica a Giada, una giovane fan che ha perso la madre il giorno prima, Invece No. Prosegue con canzoni mai cantate a Roma come Una storia che vale, appare su un’altalena sospesa a mezz’aria in Sono solo nuvole, scritta per lei da Giuliano Sangiorgi, suona la chitarra in Come se non fosse stato amore, dedica al suo Paolo Carta, chitarrista della band, il brano Casomai, e alla figlia Paola – le cui immagini appaiono sugli schermi degli stadi – i brani Celeste e È a lei che devo l’amore, in cui si emoziona al punto da sbagliare le parole. Tra il pubblico c’è chi arriva dal cuore dell’Europa, dal Medio Oriente, ma anche da oltreoceano: ai brasiliani presenti all’Olimpico, la Pausini dedica Tristezza in portoghese. Le cose che vivi, invece, è per Claudia e Giulia, due bambine reduci da un trapianto di midollo presenti allo stadio.

Ai due ospiti, grandi amici della Pausini, è riservata la seconda parte del concerto: Biagio Antonacci guadagna il palco tra luci fucsia per cantare Una stanza quasi rosa, raggiunto dalla Pausini. “Questo è un brano che avrei voluto scrivessi per me”, spiega la cantante, che dedica il duetto a “tutti gli stili di vita e d’amore, etero, gay, trans“. Poi si continua sulle note di Vivimi, con l’intero stadio a cantare in coro.

Ma se Biagio Antonacci è un ospite annunciato, la vera sorpresa è Paola Cortellesi, che appare sul ledwall alle spalle della Pausini con un enorme ed improbabile panino a ricordarle la serata casalinga promessa dalla cantante. La Cortellesi entra in scena con due bombette e le due si ritrovano a cantare La Solitudine in duetto, memori dello show di Rai1 Laura e Paola.

Strani amori è dedicata a chi nel ’94 a Sanremo le disse “Questa canzone fa cagare, non portarla all’Ariston“, ma la Pausini fece di testa sua e venne fuori una hit internazionale. Incancellabile invece è per Alberto e Mara, con tanto di annuncio della loro gravidanza: “Ovunque voi siate nel pubblico, toccale la pancia: aspettate un bambino” comunica la Pausini dal palco. Tanti i medley necessari per raggruppare i brani dell’enorme repertorio inseriti in scaletta: più rock quello in La prospettiva di me ed Emergenza d’amore, a tutta dance invece quello in Limpido, Surrender e Io c’ero per il primo finale del concerto, ma a coinvolgere maggiormente lo stadio è Benvenuto/Io canto/Per la musica.

Il concerto si chiude col doppio bis in Lato destro del cuore e le reprise di Simili e Innamorata. Il saluto sotto una pioggia di coriandoli verdi è il consueto augurio della Pausini: “Stanotte, da soli o insieme, fate l’amore“. Un marchio di fabbrica.