Dal 27 al 29 giugno arriva una sorpresa grazie alla casa di distribuzione Medusa, i produttori di Indigo Film e l’ottima Nexo Digital, specializzata nella distribuzione di eventi speciali cinematografici. L’uscita nei cinema, per soli tre giorni, della versione integrale de La grande bellezza di Paolo Sorrentino, un director’s cut con ben trenta minuti in più. E il film viene lanciato con l’indovinato hashtag #lagrandissimabellezza.
Tra le aggiunte all’edizione nota di 142 minuti, ci sarà una sequenza in cui il protagonista, l’ormai iconica figura del giornalista cinico e disilluso Jep Gambardella (Toni Servillo), incontra un vecchio regista, interpretato da Giulio Brogi, che gli racconta la sua passione per il cinema e immagina di girare un altro film. Il maestro del cinema racconta a Jep la sua prima esperienza visiva epifanica, quando a Milano, tra piazza Duomo e via Torino, venne installato il primo semaforo: “Mio padre mi mise sulle spalle perché c’era una gran folla, ma capisce? Una folla, radunata per vedere un semaforo. Che bellezza! Che grande bellezza!”. Una sequenza tagliata di cui, in realtà, qualche spezzone era già circolato.
Un altro brano invece riguarderà il personaggio della madre di Ramona (Sabrina Ferilli), interpretato da Fiammetta Baralla, una storica caratterista del cinema italiano, scomparsa nel 2013, per la quale quindi questa nuova versione de La grande bellezza costituisce anche una sorta di omaggio postumo. Chissà poi che non ci sia anche un’altra scena relativa al personaggio di Carlo Verdone, di cui l’attore romano lamentava il taglio in un’intervista sul Fatto Quotidiano.
È un caso abbastanza raro quello di un film che, a soli tre anni dall’uscita, conosca una riedizione al cinema in versione ampliata. Ed è certamente un segno della fama personale di Sorrentino, divenuta planetaria dopo il successo internazionale di questo film, che ha vinto l’Oscar come miglior film straniero, il Golden Globe, il Bafta e 4 European Awards, solo per citare i più importanti.
La presenza di una sequenza con protagonista un regista rende ancora più esplicita l’operazione metacinematografica di Sorrentino, e quanto sul suo immaginario pesi la suggestione soprattutto del Fellini de La dolce vita, su cui La grande bellezza è certamente esemplato, e 8½ . Il director’s cut quindi, sarà molto più che una curiosità per cinefili e appassionati, rappresentando invece un capitolo fondamentale per definire meglio la poetica del regista napoletano.
https://youtu.be/vdzIiPu0HCU