Oggi piatto ricco per il red carpet a Cannes 2016. I due film in concorso infatti presentano divi di prima grandezza: Marion Cotillard, protagonista di Mal de pierres, diretto da Nicole Garcia, e Shia LaBeouf in American Honey di Andrea Arnold. Due film che non dovrebbero risultare tra i favoriti della concorso, anche se la Arnold, in verità, a Cannes ha buoni trascorsi. E la Cotillard potrebbe anche emergere tra le favorite per la migliore interpretazione.
Al di fuori del concorso, molto atteso è sicuramente The Nice Guys di Shane Black, con un duo capace di catalizzare le attenzioni del pubblico e dei fotografi, Russell Crowe e Ryan Gosling, con in più Kim Basinger. Anche se, considerato il regista, uno specialista di film d’azione diventato noto grazie alle sceneggiature della serie Arma letale e passato dietro la macchina da presa per realizzare film come Iron Man 3, difficilmente ci si potrà attendere un film da cinefili (per l’anticipazione rimandiamo a questo ne ha già scritto OptiMagazine).
Tra le rassegne collaterali, una certa attenzione potrebbe ottenerla, nella Quinzaine des Réalisateurs, Tour de France di Rachid Djaïdani, curioso giro del paese di un rapper ventenne franco-arabo in fuga da Parigi e un uomo maturo piuttosto reazionario. Una variazione sul modello Quasi amici, sugli scontri/incontri tra personaggi di diversa età, estrazione, cultura. Ah dimenticavo, il protagonista è il grande Gérard Depardieu. E adesso, i film in concorso.
Mal de pierres di Nicole Garcia, in concorso
Altro film francese in concorso, nel quale però c’è un’anima italiana, dato che Mal de pierres altro non è che la versione cinematografica del romanzo italiano di Milena Agus, Mal di pietre, bestseller a sorpresa una decina d’anni fa in Italia come in Francia. Mal de pierres, che trasferisce la storia dall’Italia al sud della Francia, vede Marion Cotillard indossare i palpiti e le delusioni sentimentali della protagonista, una donna adattatasi in un matrimonio senza passione che però in un viaggio in uno stabilimento termale per curare dei calcoli renali, il “mal di pietre” del titolo, conosce il vero amore, un reduce dalla guerra d’Indocina interpretato da Louis Garrel (The Dreamers di Bertolucci).
Dietro la macchina da presa la settantenne attrice e regista francese Nicole Garcia, alla sua quarta volta a Cannes, che per Mal de pierres ha scritto anche la sceneggiatura insieme all’usuale collaboratore Jacques Fieschi. E confidiamo i due siano stati capaci di sfrondare certo sentimentalismo un po’ facile del romanzo, anche se non nutriamo soverchie speranze in un film che sulla carta sembra un veicolo divistico per la Cotillard.
American Honey di Andrea Arnold, in concorso
Questo film ha anche il suo risvolto gossip, perché il set di American Honey è stato galeotto per i protagonisti, il divo Shia LaBeouf e l’esordiente diciannovenne Sasha Lane, senza alcuna esperienza precedente e sorprendentemente scelta dall’attrice e regista britannica Andrea Arnold per il suo primo film americano. La Arnold è una habitué del festival di Cannes, ha vinto due volte il premio della Giuria con i suoi primi film, Red Road (2006) e Fish Tank (2009) e nel suo palmarès c’è anche un premio Oscar, per il cortometraggio Wasp (2005).
American Honey è una sorta di road movie di durata importante, due ore e quaranta, raccontato dal punto di vista di una ragazza, Stella, che, in rotta con la sua famiglia problematica, si accoda a un gruppo di venditori porta a porta dallo stile di vita abbastanza caotico, lavoratori di giorno e turbolenti animali da party nottetempo. Stella s’innamora d’uno di loro, ovviamente LaBoeuf: un film sul sogno americano, la giovinezza, le illusioni, temi canonici del cinema americano e per questo difficili da maneggiare. Vedremo come si destreggerà la Arnold, che ha dato già prova della sua capacità di sottrarsi alle secche del banale con il suo terzo film, Wuthering Heights, versione raggelata del classico Cime tempestose di Emily Brontë.