Beyoncé canta il tradimento di Jay Z con Rachel Roy in Lemonade? Vendetta da primato mondiale

Beyoncé in Lemonade canta il tradimento di Jay Z? Da Rachel Roy a Rita Ora, l'ultimo album di Queen Bey diventa un caso

Beyoncé in Lemonade tradita da Jay Z con Rachel Roy o Rita Ora?

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Con l’uscita dell’album Lemonade, Beyoncé si è imposta nelle classifiche di tutto il mondo in pochissime ore: a 2 giorni dal rilascio, il visual album è stato reso disponibile su iTunes, oltre che in streaming per gli abbonati di TIDAL, ed ha raggiunto a tempo di record la prima posizione in 90 paesi. Anche il singolo apripista Formation, che negli ultimi due mesi era stato reso disponibile gratuitamente online, ha scalato la vetta della iTunes chart conquistando il primato in decine di paesi.

Un successo senza precedenti per la cantante, che già aveva monopolizzato le vendite con uscita a sorpresa nel 2013 del visual album Beyoncé. La storia si ripete con un album che è considerato dalla critica il manifesto di Beyoncé per l’attenzione ai temi dell’orgoglio nero, ma anche quello che probabilmente passerà alla storia come uno degli album più personali della sua carriera.

A far discutere è proprio quest’ultimo aspetto. Il titolo si riferisce ad un detto di Hattie, la nonna di Jay Z: “Se la vita ti dà dei limoni, fatti una limonata“. E i limoni in questo caso sarebbero la metafora degli errori di Jay Z: molti dei brani sono evidentemente dedicati al tema del tradimento, a partire dalle prime tracce Pray You Catch Me e Hold up, dedicate al sentimento della gelosia e del sospetto, mentre la terza traccia Don’t Hurt Yourself è quella che più chiaramente di tutte le altre parla della scoperta del tradimento, della rabbia, della voglia di vendetta e riscatto. Un’ammissione di quei tradimenti subiti da parte di Jay Z di cui si vocifera da anni e che nessuno dei due ha mai ammesso?

Immediatamente il popolo dei Beyhive vi ha letto la scelta di Beyoncé di vendicarsi del torto subito affermando tutta la sua potenza, il suo talento, la sua indipendenza ma soprattutto la sua superiorità nei confronti del marito fedifrago (pubblicando il disco in esclusiva su TIDAL, la società di Jay Z). Ed altrettanto immediatamente è partita la caccia alla fiamma di Jay Z, subito individuata nella stilista Rachel Roy, a causa di un verso specifico cantato da Beyoncé (“He only want me when I’m not there. He better call Becky with the good hair“: la Becky in questione sarebbe proprio la designer, a causa di un post su Instagram con la didascalia “good hair, don’t care“) che rappresenterebbe un sottile accenno alla relazione extraconiugale del marito.

Il popolo della rete si è scagliato immediatamente contro la Roy, che ha cancellato un apparizione pubblica a New York due giorni dopo il rilascio del visual album di Beyoncé: “A causa di un’emergenza personale, Rachel Roy ha dovuto annullare l’evento di questa sera” ha affermato un rappresentante di Mastering Your Métier in un comunicato stampa.

Le voci sulla frequentazione tra Jay Z e la Roy sono iniziate all’epoca del celebre assalto in ascensore di Solange Knowles, sorella di Beyoncé, all’indirizzo del cognato in occasione del Met Gala 2014. Le immagini della scazzottata a Jay Z fecero il giro del mondo: dietro quell’attacco ci sarebbe proprio la scoperta da parte di Solange del tradimento del rapper ai danni di Beyoncé con l’amica Rachel Roy.

Dopo la pubblicazione dell’album e la furia dei Beyhive rivolti verso la presunta amante di Jay Z, la Roy si è difesa spiegando di sentirsi sotto attacco: “Io rispetto l’amore, il matrimonio, la famiglia e la forza. Ciò che non deve essere tollerato da nessuno, in nessun caso, è il bullismo, di qualsiasi tipo” ha scritto su Twitter.

In realtà ci sarebbero anche altre indiziate: tra queste, la cantante inglese Rita Ora, con cui Jay Z ha collaborato come produttore con esiti non proprio felici, per via di una foto su Snapchat in cui appare in reggiseno con dei simboli di limoni e una collana con la lettera “J” come ciondolo. Solo coincidenze?