Delusione Coldplay: da A Head Full of Dreams si salvano Everglow e il duetto con Beyoncé (audio)

Quasi non c'è traccia dei Coldplay vecchia maniera nel nuovo album A Head Full of Dreams, uscito il 4 dicembre in tutto il mondo

Recensione Coldplay A Head Full of Dreams

INTERAZIONI: 45

L’avevamo intuito già dalle numerose anteprime apparse in rete: A Head Full of Dreams ha poco o niente dei Coldplay vecchia maniera. Di quel sound alternative rock degli inizi ormai è rimasta una traccia flebile, un’evoluzione (o involuzione?) cui il pubblico storico della band di Chris Martin non può non guardare con sospetto e con un velo di tristezza.

A Head Full of Dreams, preceduto da un gran battage pubblicitario, è finalmente uscito in tutto il mondo: a differenza dei precedenti lavori, non è disponibile su Spotify, in virtù del contratto che lega il gruppo a TIDAL.

Anticipato dal singolo Adventure of a Lifetime, che col suo stile elettrodance aveva già diviso il pubblico al primo ascolto, A Head Full of Dreams si conferma un progetto nel solco di quello stesso stile prettamente pop. Che però non è quello che ci saremmo aspettati da un disco annunciato come la summa della carriera della band, “l’ultimo capitolo della saga di Harry Potter“.

Che non sarebbe stato un ritorno alle origini (a quel capolavoro di Parachutes) l’avevamo intuito già dagli snippet di tutti i brani dell’album apparsi in rete, tutti improntati ad uno stile coerente con quello di Adventure of a Lifetime. Eppure va detto che la delusione è ancora maggiore all’ascolto dell’album per intero: di sicuro è rimasto poco o niente delle melodie malinconiche e struggenti di Parachutes e X&Y, dei maestosi arrangiamenti di Viva la Vida, dei coinvolgenti beat elettronici di Milo Xyloto, album che per quanto criticato era di una coerenza stilistica e di una qualità indiscusse.

Perfino quella sensazione di aura magica che ha pervaso Ghost Stories, esperimento delizioso e riuscitissimo lo scorso anno (soprattutto se paragonato al nuovo album) e che si poteva ritrovare in quasi tutti gli album precedenti, si sente davvero poco in A Head Full of Dreams, che strizza l’occhio ad atmosfere dance con un uso massiccio di suoni elettronici quasi al punto da ovattare la sostanza delle melodie.

Beninteso, anche in A Head Full of Dreams i brani restano tutti, comunque, di pregevole fattura per testi e melodie (il talento di autore e compositore di Chris Martin resta fuori discussione). Infatti ha ricevuto recensioni per lo più positive e talora ingiustificatamente entusiaste. Ma ci sentiamo di essere fuori dal coro nel dire che il livello che ci si aspetterebbe da una realtà del calibro dei Coldplay è ben altro. Vero è che l’evoluzione è necessaria e fisiologica, che toccare la vetta e ripetere un capolavoro non è mai impresa semplice, ma Chris Martin e soci hanno certamente il potenziale per stupire con qualcosa di molto meglio, come hanno dimostrato in questi anni.

Dall’album si salvano Everglow, forse l’unica ballata che ci riporta al sound storico dei Coldplay, la bella collaborazione con Tove Lo in Fun, il duetto con Beyoncé in Hymn for the weekend, anche se in quest’ultimo caso si poteva e doveva osare di più: il brano è certamente magnetico, ma perché relegare Beyoncé ai cori quando hai a disposizione una voce nera di quella potenza ed estensione? Perché – già che c’era e ha dato la disponibilità a lavorare ai cori in più brani – non incidere un duetto a due voci piene, come fatto col criticatissimo Princess of China con Rihanna?

Hymn For The Weekend[PREMIERE] Coldplay & Beyoncé – “Hymn For The Weekend”.Beyoncé interpreta la parte dell’angelo nel nuovo album dei Coldplay, “A Head Full Of Dreams”, nei negozi da venerdì 4 dicembre. Ascoltate la loro collaborazione per HYMN FOR THE WEEKEND.

Posted by Beyoncé Tribe Italia on Venerdì 27 novembre 2015

Il risultato è comunque estremamente piacevole, ma un pizzico di coraggio in più, nella collaborazione con Beyoncé come nel resto del progetto, avrebbe forse potuto regalarci quello che purtroppo manca a quest’album. Perché se in questi ultimi casi ci sembra di ritrovare la poetica dei Coldplay pressoché intatta, per il resto, manca nella tracklist un brano che letteralmente esploda, che rappresenti quello che hanno rappresentato Trouble o Yellow in Parachutes, The Scientist o In my place di A rush of blood to the head, Fix You o The Hardest Part di X&Y, Violet Hill o Viva la vida dell’omonimo disco. In una parola, manca il capolavoro.