Il monologo di Roberto Saviano nella semifinale di Amici 14: con Michaela DePrince commuove tutti

Il monologo della semifinale di Amici e l'incoraggiamento a far trionfare il talento e il duro lavoro.

Robero Saviano ad Amici 14

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Roberto Saviano è stato ospite della semifinale di Amici di Maria De Filippi in onda su canale 5 sabato 30 maggio.

Per i cinque semifinalisti del talent, per il pubblico che lo ascolta in studio e per tutti i telespettatori che lo seguono da casa, Saviano ha un importante messaggio:

“Vedete, in qualche modo il talento non è qualcosa che cade dal cielo, qualcosa che ti viene riconosciuto così, d’ufficio. Il talento è qualcosa che scovi, scavando e trovando questa strada dentro di te, conquistandola bastione per bastione. Ora questa storia, la storia di Michaela che ho voluto qui raccontarvi, a me personalmente quando ci penso, quando penso a lei, quando penso a tutte le energie, mi porta sempre in un punto semplice. Quante volte è facile dire ‘quello lì ci sta riuscendo perché è raccomandato, perché ha denaro, perché è figlio di, fratello di’. L’augurio che questa storia ci suggerisce è che si lasci perdere, che non si lasci vincere il lamento, ma che invece lasciamo spazio e forza, lasciamo vincere il talento, la possibilità di credere che oltre ogni possibilità di limite, oltre ogni possibilità anche di ostacolo ce la puoi fare.
Ora, la storia di Michaela è una storia davvero incredibile perché oggi Michaela è ballerina professionista del Dutch National Gallery. E’ diventata la ballerina che ha sempre sognato di essere ed è così, ballando, che mostra di essere felice”.

La storia che Saviano racconta nello studio di Amici è quella della ballerina Michaela DePrince che fa il suo ingresso in studio tra applausi e lacrime.
La sua vita ha commosso Elisa ed Emma Marrone – le direttrici artistiche del programma – ma ha toccato anche i professori di ballo e di canto, i ragazzi in attesa del verdetto finale del ballottaggio e i finalisti, che già sapevano di potersi esibire nuovamente su canale 5.

Michaela DePrince proviene dalla Sierra Leone (Africa Occidentale) e ha perso la madre in tenera età, morta di fame. La bimba aveva sul corpo delle macchie bianche e l’ignoranza del popolo ha portato ad attribuire a lei la colpa del decesso della donna. La chiamavano “la figlia del diavolo” ed è finita in orfanotrofio, evitata da tutti, fino a quando una copertina di una rivista non le è giunta dal vento: c’era una ballerina e da lì la giovane ragazza ha tratto ispirazione fino a diventare ballerina professionista del Dutch National Gallery.

La padrona di casa la lascia parlare e aggiungere ancora un incoraggiamento ale parole di Saviano, poi le fa un dono: le regala la sua catenina che ha un valore particolarmente importante.

“Grazie. Come sapete tutti, mi chiamo Michaela DePrince. Come avete visto, ero molto felice in quel video ma non lo sono sempre stata felice. In Sierra Leone ho avuto una vita molto difficile, mi chiamavano la figlia del diavolo, mi dicevano ‘nessuno ti vorrà mai, chi mai potrebbe volere una bambina così brutta’. Io ho incominciato a credere a queste persone, anche se c’era quella che poi è diventata mia sorella, la mia migliore amica, comunque avevo bisogno di qualcosa in cui credere. Avevo bisogno di qualche cosa per realizzarmi ed è a quel punto che ho trovato quella foto su quella rivista. Mi ha dato speranza, qualche cosa in cui credere. Vedevo questa ballerina, vederla mi faceva felice perché lei lo era e se fossi potuta diventare come lei sarei stata felice. Quando ho cominciato a ballare mi sono impegnata tantissimo, i miei genitori mi hanno sostenuto al 100% come anche i miei amici. Sapete, non è sempre così, non tutti credono in te. Ci sarà sempre qualcuno che ti dirà ‘hai dei piedi bruttissimi, sei troppo grassa’, ci sarà sempre qualcuno che ti dirà ‘devi dimagrire’ ma voi dovete capire che siete perfetti esattamente come siete. Io ero triste però decisa a dimostrare che questa gente si sbagliava e ho capito che forse avrei potuto ispirare gli altri così come quella ballerina aveva ispirato me.
Ecco perché sono qui oggi, perché voglio incoraggiare i giovani a sognare, qualunque siano le vostre condizioni, per quanto poveri o tristi, in qualunque momento, continuate a sognare. Dovete osare, abbiate il coraggio di essere diversi, magari dubitate del vostro talento, ma il talento lo abbiamo tutti. Forse non diventerete una cantante, una ballerina, un danzatore ma forse uno scrittore, uno chef o qualcuno che può ispirare gli altri.
Sono qui quindi per dirvi osate, abbiate il coraggio di credere in voi stessi ed è solo così che potete realizzarvi. Naturalmente dovete impegnarvi e capire che essere diversi dagli altri va bene. Grazie.”