Roberta Bruzzone querela anche Maria De Filippi: “Ad Amici parodia sessista e volgare”

La criminologa si sfoga con un giornalista di Quarto Grado: ecco le motivazioni della querela a Virginia Raffaele e Maria de Filippi per la parodia ad Amici

Roberta Bruzzone querela Virginia Raffaele e Maria de Filippi

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Non si placa la polemica intorno all’imitazione di Roberta Bruzzone: forse Virginia Raffaele non si aspettava un epilogo simile, ma pare che la sua performance al serale di Amici di Maria De Filippi finirà in un aula di tribunale.

Dopo aver annunciato che i suoi legali sono al lavoro sulla questione, la criminologa è tornata ad esprimersi sulla parodia di Virginia Raffaele in un’intervista rilasciata ad un giornalista Carmelo Abbate, inviato del programma Quarto Grado.

La Bruzzone spiega di non essere insofferente alla satira, ma di non accettare quella specifica rappresentazione di sé: l’imitazione di Virginia Raffaele sarebbe infamante perché la dipinge come una femme fatale che, a suo dire, avrebbe “elargito favori sessuali a destra e a manca” per lavorare in televisione.

A chi la invita a rispettare il diritto di satira ed accettare di essere stata parodiata come tanti altri personaggi televisivi, la criminologa risponde sostenendo di sentirsi offesa dalle continue allusioni sessuali di cui sono infarciti gli sketch di Virginia Raffaele dedicati a lei.

Mi hanno invitato a farmi una risata, ma facciamola sulle cose giuste. Sono incazzata, ma non per la parodia: i più grandi personaggi famosi vengono parodiati, ci mancherebbe altro. Non è certo un problema, anzi è lusinghiero che questo possa succedere. L’elemento che mi ha molto disturbato, che forse non tutti hanno colto subito, è il continuo, reiterato, becero riferimento ad abitudini e contenuti sessuali, a una sessualizzazione caricaturale che non mi appartiene. Io in tv sono una persona che si mostra sempre in maniera professionale e sobria. Non mi sembra di aver mai approfittato della mia fisicità in maniera volgare o procace. Soprattutto mi ha disturbato è il fatto che la Raffaele in maniera sistematica mi attribuisce condotte assolutamente infamanti, in particolare quella di aver ottenuto successo professionale non per meriti e fatica di tanti anni passati sulla scena del crimine in difesa delle vittime, ma perché ho elargito favori sessuali a destra e a manca. Siccome così non è e ritengo che questi contenuti siano oltre il diritto di satira, ho deciso di prendere posizione e querelare (…) questa intenzione c’è ed è confermata.

Secondo la Bruzzone, insomma, non è una questione di libertà di satira, ma di sessismo bello e buono (stessa accusa rivolta alla Raffaele da alcuni esponenti del Pd all’epoca della parodia esilarante del ministro Maria Elena Boschi).

In questo periodo in cui si parla spesso di femminicidio, questa mercificazione delle donne – fatta anche in maniera grossolana, volgare e poco divertente – è pericolosa, devo prendere posizione. Molti familiari delle vittime dei casi che ho seguito mi hanno scritto per dirmi che hanno provato un disagio profondo nel vedere ridicolizzata una professione che loro hanno trovato molto importante nelle vicende giudiziarie che ho contribuito a chiarire. Molte persone mi hanno testimoniato la brutalità del messaggio che è passato e la squalifica morale e professionale di questo aspetto. Io non sono in tv a sculettare seminuda, ma a fare il mio lavoro ed esigo rispetto: vedremo cosa ne pensano i giudici. Non faccio questo lavoro per la popolarità, ne faccio volentieri a meno della visibilità che deriva da un’imitazione come quella: la trovo un monumento ai più beceri stereotipi maschilisti che combatto da vent’anni. Si può ridere senza offendere le persone.

La Bruzzone ha poi tirato in ballo anche la conduttrice di Amici: la criminologa ricorda che proprio Maria De Filippi, qualche anno fa, reagì duramente ad una sua imitazione e “impose la fine della sua parodia” chiedendo che fosse cancellata da un programma Mediaset (trattasi probabilmente di quella dell’attrice Valentina Persia nello show condotto da Pippo Franco Sotto a chi tocca). Proprio in quanto responsabile dei contenuti del suo programma, anche Maria De Filippi sarà querelata per diffamazione: “La mia azione legale non riguarderà solo la signora Raffaele: i miei legali sono già all’opera” ha assicurato la criminologa. Chissà se nel prossimo serale di Amici ci sarà uno sketch riparatore.

Ecco il video dell’intervista.

https://youtu.be/FIVQSWV-E8E