Quest’oggi in redazione ci è giunto in prova questo interessante terminale di casa HTC, parliamo di HTC Desire 820, un Octacore dedicato completamente all’imagining.
Prodotto sulla carta molto interessante, con specifiche tecniche che riescono ad attrarre sia un pubblico più giovane che quello che qualche lustro l’ha visto passare.
Parliamo di uno Snapdragon Octacore 615 da 4 x 1.5Ghz e 4 x 1.0Ghz, 2 gb di memoria ram, 16mb di memoria esterna espandibile, schermo Full-HD e fotocamera posteriore da 13mpx.
Un prodotto sempre fluido, che si presenta bene, nonché maneggevole nonostante le dimensioni, più che adeguato per un uso quotidiano che non richieda eccessivi sforzi, forse meno per chi ha bisogno di prestazioni a tutti i costi.
Il confezionamento è alquanto gradevole, un box con gli angoli smussati che scorre mostrandoci il solo smartphone, un doppio fondo rivelerà il resto della confezione con caricabatterie USB, cavetteria e manuale.
Il design, classico HTC, bisogna dire che nonostante sia forse un po’ datato non stanca affatto, presentandosi con una linea che dà molto spazio allo schermo, risaltandolo particolarmente.
Scocca completamente in plastica lucida, ciò nonostante il grip devo dire che è ottimo. Un leggero bordino grigio chiaro accompagna tutta la linea di separazione tra il frame frontale e quello posteriore, molto gradevole.
Al tatto non si presenta “plasticoso” nonostante sia effettivamente quello il materiale, ciò non di meno ne risulta abbastanza solido e resistente alle flessioni in particolare nell’area schermo date le dimensioni dello stesso.
Il posizionamento dei pulsanti è alquanto semplice.
Sul lato destro troviamo i tasti volume ed il tasto accensione, sul sinistro gli slot SIM ed SDcard. Forse poco raggiungibile il tasto VOL+, dato che la posizione le favorisce l’uso col solo pollice, ma la dimensione dello schermo rende l’impresa un po’ ardua con una sola mano.
Per quanto riguarda il reparto software, questo HTC Desire 820 non delude. La UI è molto gradevole, anche se forse da ammodernare dato che segue i canoni HTC ormai un filo (per così dire) obsoleti. Per quanto sia vero che squadra che vince non si cambia, dopo un po’ se questa squadra non la cambi ti ritrovi con una panchina mezza vuota perché sono tutti in fila alla posta per ritirare la pensione.
Forse è ora che HTC rinnovi seriamente il tutto.
Sempre fluido, di facile utilizzo, eccellente la presentazione, facili le impostazioni.
Con pochi click si raggiunge un po’ tutto, incluse funzioni alle quali si può dare un senso solo un po’ a fatica, come la funzionalità che permette di sfruttare la potenza di calcolo del proprio dispositivo a scopi di ricerca, incluso SETi@Home che cerca le forme di vita extraterrestri.
Forse HTC ha un po’ esagerato con questa, parliamo sempre di un cellulare e, francamente, nemmeno troppo potente.
E ora arriviamo alla nota dolente, l’hardware.
Con un processore del genere non ci si poteva aspettare grandi risultati e difatti i numeri confermano.
Antutu assegna a questo HTC Desire 820 poco più di metà punteggio del Samsung Galaxy S5, soli 28.000 l’HTC, 42.000 l’S5, e più di 8000 punti in meno rispetto al Nexus5 che chiude con oltre 36.000.
Una differenza che non c’è solo su Antutu, ma si palesa anche nei software.
Giochi come Modern Combat 5 sono costretti ad effettuare un downscaling della risoluzione per garantire fluidità al giocatore. Il risultato?
Si finisce per giocare ad un gioco non ad alta risoluzione su uno schermo Full-HD da 5.5 Pollici.
Stesso gioco su Nexus 5 garantisce una risoluzione di gran lunga superiore.
Nota positiva: le casse sono davvero paurose.
Non mi aspettavo un risultato così eccellente, devo ammetterlo. Le casse sono davvero eccezionali, garantiscono una completa immersione nell’ambiente con un suono sempre pulito.
Davvero magnifiche.
Passando al reparto fotografico, devo dirmi parzialmente deluso.
Foto magnifiche di giorno, con una buona illuminazione, davvero deludenti di notte o con scarsa illuminazione.
Un dispositivo perfetto per chi non ama la vita notturna o per i cacciatori di vampiri insomma.
Se siete amanti di albe e tramonti non rimarrete delusi, la luce è ancora sufficiente per garantire ottimi risultati, ma non superate il tramonto altrimenti sarete costretti a cacciare la kodak a rullino che avevate da parte dal 1998 aspettando un evento speciale.
Obiettivo evidentemente non sufficientemente luminoso, un vero peccato perché la qualità ci sta pure, ma è necessaria una buona illuminazione che, purtroppo, non viene garantita neppure dal flash, un po’ scarso e con lo zoom è ancora peggio in entrambi i casi.
Quasi buona la durata della batteria del terminale, con un po’ di sforzo si può arrivare a fine giornata, ma il gioco sta tutto sull’utilizzo schermo.
Con schermo spento il consumo è pressoché nullo, ma non appena entra in gioco lui la musica accelera e bisogna far tutto in fretta e furia.
Per fortuna ci viene incontro un’interessante modalità pseudo-stamina, che riduce notevolmente i consumi facendoci tirare un sospiro di sollievo.
Di facile attivazione, vi salverà la vita.
I tempi di carica del terminale sono molto brevi, in un’oretta con il suo alimentatore il telefono è già carico e pronto ad uscire per scattare e fotografare (finché c’è il sole).
Nonostante tutto lo trovo un prodotto molto interessante, particolarmente adatto per chi non necessita di un terminale esageratamente performante, ma che non vuole rinunciare alla possibilità di giocarci un po’ e farci un po’ di tutto.
Eccellente se dovete fare un regalo ad un genitore, che così la smetterà di vedersi riciclare vecchi terminali ai quali doversi sempre abituare e potrà finalmente sfruttare a dovere un dispositivo che richiede davvero poco per familiarizzarci.
Devo dire che per il prezzo medio di vendita (dai 320 ai 360€) c’è di meglio in giro, tanto più perché ancora non si sa nulla dell’aggiornamento a Lollipop che latita inspiegabilmente.
Io quel telefono celó ed devo dire che è vero dello zoom,
fotocamera di notte, e la grandezza. Non prestano fluido uso del telefono, ma però a me riguardo alla batteria non mi lamento per quello che faccio. (O non puoi dire chel ho tirato via 380 euro.