Marco Mengoni “mi ruba i temi delle prediche”: il video dell’omelia in musica

Mons. Antonio Staglianò porta in chiesa due dei cantanti italiani più apprezzati e canta alcuni dei loro pezzi.

Marco Mengoni e Noemi omelia

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Da Marco Mengoni a Noemi, il vescovo di Noto (Siracusa) sorprende i fedeli più giovani scegliendo il loro linguaggio per un’insolita omelia che non solo rimarrà ben impressa nel cuore di tutti i presenti ma è diventata virale.

In rete non si parla d’altro e il video viene condiviso in continuazione sui social. Il vescovo, che si è dimostrato al passo con i tempi, non ha esitato un solo istante a rischiarsela e in occasione della Santa Messa si è messo a cantare tre dei brani più trasmessi in radio.

Il primo è Vuoto a Perdere di Noemi, attualmente coach della nuova edizione del talent show di Rai 2, The Voice of Italy; il secondo e il terzo sono di Marco Mengoni.
Il giovane artista di Ronciglione ha rubato al vescovo i temi della sua predica, mettendo in musica tutto ciò che lui voleva esprimere in una omelia.

L’Essenziale, il brano con il quale Marco Mengoni ha trionfato al Festival di Sanremo nel 2013, ed Esseri Umani, il nuovo singolo in radio, hanno trovato posto nella predica di Mons. Antonio Staglianò a Scicli, in provincia di Ragusa.

In fondo, per parlare ai giovani e per farsi capire a fondo da loro non vi è mezzo più potente dell’utilizzo del loro stesso linguaggio, questo deve aver pensato il vescovo più moderno d’Italia, sorprendente protagonista di un video di pochi minuti prontamente condiviso da alcuni dei presenti e riproposto da CorriereTV.

Il vuoto a perdere e l’errore di valutazione commesso senza nemmeno accorgersene sono due di temi che il vescono sottolinea e che spiega rafforzando l’omelia con alcuni dei brani più conosciuti e cantanti dai giovani italiani.

“Sto imparando l’ultima canzone di Marco Mengoni“, anticipa prima di un ironico “mi ruba i temi delle prediche” e di intonare qualche verso di Esseri Umani, che probabilmente troveremo in una delle successive omelie di Mons. Antonio Staglianò.