Optima incontra Giuseppe Gaeta: “La creatività è determinante per lo sviluppo”

Il nuovo direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli racconta una stagione di sfide importanti. Al centro c’è la formazione, dalle arti tradizionali al graphic design, moda, web. L’altro obiettivo è il rapporto tra istituzione educativa e mondo del lavoro. Per offrire uno sbocco professionale agli allievi. E per far crescere il sistema Italia, che ha bisogno di creatività e competenze.

Optima incontra Gaeta direttore Accademia Belle Arti

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L’antropologo Giuseppe Gaeta è stato nominato da pochissimo direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, succedendo ad Aurora Spinosa. Il suo arrivo, insieme alla contemporanea nomina del nuovo presidente, l’economista Paolo Ricci, segna una stagione caratterizzata da sfide importanti.

L’Accademia è un’istituzione prestigiosa, fondata da Carlo di Borbone nel 1752 con l’intento di “educare” gli aspiranti artisti meridionali. Ma la nozione stessa di “artista” è profondamente mutata nel tempo, e l’Accademia ha saputo rinnovarsi accogliendo nella sua scuola, insieme alle arti tradizionali, tutte le forme dell’espressività contemporanea, dal design alla moda, che rispondono anche alla domanda degli studenti di percorsi professionalizzanti che offrano concrete opportunità lavorative. “L’Accademia si basa su una triade, produzione, ricerca e formazione – spiega Gaeta –, perciò bisogna immaginare un modello formativo innovativo, capace di dialogare con lo spirito del tempo e con il mercato”.

Mercato è naturalmente un termine fondamentale: perché fare educazione e formazione significa, per una grande istituzione educativa, porsi contemporaneamente la preoccupazione degli sbocchi professionali possibili per gli allievi. “Le competenze creative sono strategiche per la crescita del paese – sostiene Gaeta –, infatti la parte più significativa dello sviluppo italiano è nel settore del cosiddetto “made in Italy”, che si avvale proprio della creatività, graphic design, fashion design, nuove tecnologie dell’arte”.

Diventa fondamentale, quindi, immaginare percorsi di avvicinamento tra allievi e mercato sin dagli anni di studio. E intessere relazioni, con le istituzioni pubbliche e il mondo del lavoro, è una delle principali preoccupazioni del direttore: “Un esempio è il progetto che stiamo portando avanti con il Comune di Napoli, che parte dalla Notte degli innamorati e arriva al Festival del bacio, realizzato in una relazione virtuosa tra due istituzioni pubbliche che collaborano alla realizzazione di un evento che riguarda tutta la città”. Nel quale, quindi, gli allievi hanno l’opportunità di testare e affinare le proprie competenze, realizzando sul campo campagne di comunicazione di alto profilo e visibilità.

“Naturalmente il rapporto con le imprese è fondamentale. Per questo l’Accademia adesso è impegnata nello sviluppo di percorsi cosiddetti di “terzo ciclo”, cioè di formazione e specializzazione post-universitaria, orientati a specifici segmenti del mercato del lavoro, come fashion design, nuove tecnologie, comunicazione, all’interno dei quali verranno coinvolte realtà imprenditoriali”.

Da antropologo, il professor Gaeta è stato un antesignano, sin dagli anni Novanta, degli studi sul cyberspazio e sulle potenzialità del web. Naturale quindi che il suo approccio all’arte sia dinamico, indirizzato ai nuovi linguaggi, per far dialogare i saperi delle arti classiche con altri mezzi espressivi. Anche perché la supposta distinzione tra tradizione e innovazione è impropria: “Va sfatato un mito – puntualizza Gaeta – cioè che ci sia un’arte che guarda alla tradizione e un’altra allo sviluppo delle tecnologie. L’arte è sempre stata legata all’innovazione tecnologica, in moltissimi casi, anzi, l’ha anticipata e provocata”.

L’Accademia di Belle Arti, forte del suo rinnovato gruppo dirigente, guarda con fiducia ai nuovi scenari della formazione e delle professioni, certa che la voce “creatività”, declinata nelle sue multiformi accezioni, costituirà un pilastro determinante per la crescita culturale ed economica del paese. Per questo l’ultimo pensiero, l’sms dei sogni, il direttore Gaeta lo rivolge al ministro dell’Università, Stefania Giannini: “Non posso che chiederle di agire rapidamente affinché l’alta formazione artistica riacquisti la sua posizione di eccellenza all’interno del panorama nazionale e internazionale”, per far sì che i giacimenti di conoscenze e competenze possano trovare la loro giusta collocazione ed esprimere le proprie fruttuose potenzialità, indispensabili per la crescita complessiva del sistema Italia.