Giudice dispone blocco WhatsApp per messaggi pedofili: decisione giusta?

Pedofilia e WhatsApp: un connubio reale ma i blocchi totali di certo non servono a granché.

WhatsApp

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WhatsApp non è solo messaggi tra amici e colleghi con scambi di conversazioni e contenuti multimediali innocenti ma è diventato anche strumento alla mercé di malintenzionati e pedofili che lo usano per condividere contenuti illegali ed immorali. Il fenomeno è noto alle autorità di tutto il mondo ma sembra aver assunto delle proporzioni senza precedenti in Brasile.

WhatsApp in preda a pedofili, dunque, tanto da costringere un giudice ad intervenite sull’utilizzo dell’applicazione, disponendone lo stop momentaneo. L’autorità giudiziaria, non avendo potuto contattare Facebook proprietaria dell’app di messagistica per la richiesta di collaborazione alle indagini, visto che nel paese carioca non ne esiste una divisione fisica, ha pensato di rivolgersi a SindiTelebrasil, un’organizzazione che rappresenta i vettori operanti sul territorio.

Il giudice Luiz de Moura Correia, visti i gravi fatti, ha ordinato il blocco dell’applicazione su territorio brasiliano già all’inizio di questo mese. Peccato solo che i vettori abbiano fatto orecchie da mercante e di fatto WhatsApp continui a funzionare senza alcuna restrizione.

Non sappiamo come la vicenda del WhatsApp brasiliano andrà a finire. Ma sta di fatto che la disposizione del giudice è divenuta subito un caso anche mondiale, vera e propria letteratura sulla normativa a cui altre autorità potranno appellarsi. Il problema dell’utilizzo inappropriato dell’app esiste e ad un certo punto il tema dovrà essere per forza di cose affrontato.

Facebook che l’anno scorso ha acquistato WhatsApp per 22 miliardi di dollari, ha una nuova gatta da pelare. Blocchi come quelli disposti dal giudice brasiliano hanno poco senso in quanto, mentre i pedofili hi-tech troveranno anche altri canali per condividere i loro squallidi contenuti, milioni di altri utenti onesti avranno un servizio a pagamento bloccato. Meglio mettere al lavoro gli sviluppatori per fargli testate metodi di blocco selettivo e di individuazione dei profili al limite della legalità. Non trovate sia più giusto così?