Laura Pausini da Castrocaro a La Voz México: la prima intervista da coach

Nuova coach del talent show messicano, Laura Pausini si racconta a tutto campo nell'intervista al quotidiano La Stampa

Laura Pausini a La Voz México

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Col concerto di martedì 9 settembre all’Arena di Verona va in scena l’ultima data italiana del Greatest Hits World Tour di Laura Pausini, che saluta il pubblico nostrano in vista delle nuove tappe messicane. Sbarcata nella terra del sombrero per unirsi al cast di La Voz México, la cantante ha deciso di cimentarsi per la prima volta nel ruolo di giudice e coach di un talent show. Un tassello che mancava al suo ricco bagaglio di esperienze personali e che rappresenta solo una delle novità dei prossimi mesi.

A novembre Laura Pausini terrà una serie di concerti nelle principali arene del Messico a supporto della riedizione di Grandes Exitos, versione internazionale del Greatest Hits arricchita da tre duetti speciali, disponibile dal 23 settembre in Stati Uniti, Messico e America Latina. In Italia saranno disponibili solo i singoli inediti per il download digitale, ovvero i tre duetti con Thalia, Ubago e Melendi.

Intervistata dal quotidiano La Stampa, Laura Pausini ha spiegato le motivazioni che l’hanno spinta ad accettare di diventare coach di La Voz México. Tutto sommato anche il suo esordio, ha spiegato la popstar, è avvenuto in una sorta di talent ante-litteram.

In fondo mio padre mi iscrisse a Castrocaro contro la mia volontà e con l’opposizione di mia madre. Arrivai ultima, ma qualcuno mi notò e mi portò alla Warner. Io volevo fare l’università, sognavo di diventare architetto, lavorare di giorno e di cantare nei piano bar di Faenza la sera. Non ho mai voluto essere famosa.

La sua consacrazione è arrivata nel 1993 al Festival di Sanremo con La Solitudine: la vittoria della kermesse, con una Laura Pausini sotto shock premiata da Pippo Baudo, fu l’inizio di una carriera sorprendente, a cui certamente non era ancora preparata.

La notte in cui vinsi Sanremo rimasi fino all’alba a parlare con i miei. E adesso che faccio? Come si comportano i famosi? Avevo in camera il poster di Anna Oxa, ma nessuno pensa: cosa faccio se divento Anna Oxa? La nostra generazione almeno non ragionava in quei termini, forse i ragazzi di oggi sì.

Ventun’anni dopo, impegnata in un tour mondiale con cui continua a girare il mondo dallo scorso dicembre, Laura Pausini si è imbarcata in una nuova avventura professionale del tutto inedita. Dopo diverse offerte negli utlimi anni, la popstar di Solarolo si è lasciata convincere dal format di La Voz México, che l’ha vista debuttare nel ruolo di coach e giurata domenica 7 settembre.

Me l’avevano proposto prima, ma mai in Italia. Ho detto sì per tante ragioni, anche personali, per fare vivere con la mia famiglia all’estero per un po’. È un’esperienza interessante. Nella mia squadra ho preso soprattutto donne e me l’hanno fatto notare: ma come, prendi quelle che ti faranno le scarpe? Ma non mi importa. Mi hanno anche fatto notare che alcuni ‘funzionano’ in tv più di altri, ma io ho risposto che non sono lì per fare uno spettacolo televisivo. Sono lì per cercare talenti, quelli veri. E il talento non si crea, esiste già, si deve solo scoprire e gli si deve dare un’opportunità.

Laura Pausini ha aggiunto di aver avuto “la fortuna di fare dieci anni di piano bar“, cominciando a cantare un po’ di tutto alla tenera età di otto anni. Così è cresciuta avendo chiaro l’obiettivo di voler cantare, anche senza rincorrere la fama a tutti i costi. Il suo genere preferito? Ovviamente la musica leggera.

Non c’è niente come il pop: in fondo rimane sempre come allora, quando con le canzoni ‘dicevo’ ai fidanzatini cose che a parole non sarei stata in grado di esprimere.