Miley Cyrus erede di Elvis Presley? La teoria sul twerking e la lotta alla doppia morale

Cos'hanno in comune Miley Cyrus ed Elvis Presley? Il twerking ovviamente, almeno secondo la popstar!

Miley Cyrus intervista sul twerking ed Elvis Presley

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Forse il povero Elvis si starà rivoltando nella tomba, o forse no, chi può dirlo! Ma di certo Miley Cyrus l’ha sparata grossa dichiarando che l’inventore del twerking è stato proprio lui, il mitico Elvis Presley.

La popstar di Wrecking Ball, appena premiata col Best Video of The Year proprio per quest’ultimo brano, ha criticato i doppi standard dei media nel giudicare il comportamento maschile e quello femminile sul palco. Per farlo, ha tirato in ballo l’icona immortale del rock and roll e i suoi celebri movimenti pelvici.

In un’intervista per lo show australiano Sunday Night di Chris Bath, Miley Cyrus ha spiegato che tutto sommato le sue ‘coreografie’ sul palco non sono così diverse da quelle che Elvis portava in scena nel lontano 1950. La differenza sostanziale è che la gente non lo avrebbe mai criticato perché lui era un uomo, mentre è sempre facile sparare a zero su una donna.

Elvis non indossava gli abiti che indossavo io, ma ha inventato un modo tutto nuovo di muoversi sul palco… Anche se nessuno lo ammetterebbe, quello era twerking.

Secondo l’ex Hanna Montana Elvis è stato un grande sdoganatore dei costumi, anche sessuali, e su questo non ha tutti i torti: la cantante ha aggiunto che finché a farlo è un uomo l’opinione pubblica non si scandalizza, mentre di fronte ad una ragazza fioccano critiche da ogni dove.

Era come il sesso. Era un simbolo del sesso, ma nessuno avrebbe mai attaccato Elvis, perché non era una ragazza. C’è un doppio standard e io penso di fare qualcosa per superare questo doppio standard.

Un po’ provocatrice a tutti i costi e un po’ femminista in salsa moderna, Miley Cyrus si sente la paladina della lotta alla doppia morale. Dopo le polemiche che l’hanno investita nell’ultimo anno, a partire dal contestatissimo twerking con Robin Thicke ai VMA 2013, la bad girl per eccellenza del pop moderno manda un messaggio ai “genitori preoccupati” ed irritati dal suo comportamento, che potrebbe rappresentare un pessimo esempio per le giovanissime fan.

L’unica cosa che mi sento di dire è che sono un esempio di libertà, soprattutto in questo momento in cui l’energia del mondo si sta spostando dall’universo maschile a quello femminile. Penso che molto di questo processo sia partito da queste ragazze che vengono ad assistere al mio spettacolo e vedono semplicemente dei giovani che sanno essere se stessi e che rappresentano la libertà.

I “genitori preoccupati“, americani e non, si mettano il cuore in pace.