Cosa significa essere artisti? Francesco Facchinetti lo spiega e condanna alcuni colleghi

Da Marracash a Gabry Ponte, Francesco Facchinetti condanna gli artisti che annullano le esibzioni e spiega il motivo.

Francesco Facchinetti, messaggio agli artisti

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A proposito degli artisti che annullano le esibizioni, ha parlato Francesco Facchinetti.
Attraverso un lungo messaggio su Facebook, dj Francesco ha espresso la sua opinione condannando la decisione di non esibirsi dinanzi ad un ristretto pubblico.

Si riferirà a Gabry Ponte? O magari a Marracash?

Nel mese di luglio Marracash era atteso in concerto a Roma ma al’ultimo minuto l’esibizione è saltata per tutelare i fan e rispettare il denaro da loro speso. Nel comunicato diffuso, Roccia Music aveva spiegato: Arrivati sul posto scopriamo che il pubblico purtroppo era davvero esiguo. Su richiesta degli organizzatori abbiamo aspettato che arrivasse più gente ma la gente non è arrivata. […] Tra discussioni in camerino con i promoter, tensioni e attese si sono fatte le 23,20. La scelta era tra fare uno show ridotto, snaturato e raffazzonato all’ultimo momento (dato che bisognava staccare a mezzanotte) o far saltare la data per poter RIMBORSARE i biglietti a chi aveva pagato.

La questione di Gabry Ponte invece sembra essere sostanzialmente diversa. La discussione è ancora aperta ma il dj sostiene di non essersi potuto esibire per colpa degli organizzatori. Diversa è invece la versione della Pro Loco di Civitella del Tronto che imputa a Gabry Ponte ogni colpa.

Il discorso di Facchinetti è generale e punta il dito contro tutti gli artisti che non si esibiscono valutando il numero di persone insoddisfacente.
“Leggo di artisti italiani che non si sarebbero esibiti perché, secondo il loro discutibile pensiero, c’era poca gente davanti al palco. A loro dico, prima di tutto non siete artisti. Secondo non vi meritate neanche un giorno di popolarità. Terzo dovete baciare la terra dove camminano i vostri fan, senza di loro sareste il nulla mischiato col niente”.

In meno di 24 ore sono oltre 10.000 gli apprezzamenti arrivati e quasi 1.000 i commenti.

“Quando si diventa famosi, o apparentemente tali, il calore del pubblico è la cosa più sincera che ti possa capitare. Un autografo, una stretta di mano, 4 chiacchiere sono il minimo che un artista dovrebbe fare nei confronti dei propri fan. Poi pensare che della gente paga un biglietto, si fa dei chilometri, aspetta ore il suo mito e tu, perché c’è meno gente del previsto, non sali sul palco è allucinante. Mio padre è nato nel 1944, ha venduto più di 30 milioni di copie e ha fatto più di 2 mila concerti. Quando arriva nelle prossimità del palco, la prima cosa che fa è scendere dalla macchina, fare autografi, foto e stringere la mano a tutti i presenti. Questo vuol dire essere artista. L’artista deve essere SEMPRE al servizio del proprio pubblico”

Conclude così, fornendo la propria visione dell’essere artista.