Migliaia di persone raccolte intorno al feretro e in un abbraccio ideale per la madre. L’addio a Ciro Esposito a Scampia ha unito un’intera città attorno alla famiglia del 29enne ucciso da un proiettile vagante nel prepartita della finale di Coppa Italia a Roma, Napoli – Fiorentina dello scorso 3 maggio. La madre Antonella Leardi ha ancora una volta dato una dimostrazione di compostezza e dignità senza precedenti, inorgogliendo i concittadini partenopei.
La donna ha chiesto a tutti i tifosi presenti di «non rendere vano il sacrificio imposto al figlio portando allo stadio solo gioia e divertimento». La madre ha poi ricordato le migliaia di persone che hanno fatto visita in ospedale al figlio e tutti i supporters di altre squadre che hanno dimostrato il proprio sostegno alla famiglia Esposito. Decine le delegazioni di tifosi da tutta Italia per l’ultimo saluto a cui si sono uniti anche le principali autorità civili e sportive. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentis, ha parlato in maniera molto commossa alla folla elogiando a sua volta la dignità della famiglia di Ciro costretta a «perdere la parte migliore, come succede quando si perde un figlio – e aggiungendo di non aver voluto portare il trofeo in ospedale- perché vincere una coppa così non ha senso».
Duro il discorso del sindaco Luigi De Magistris che ha ricordato il tam tam mediatico scatenatosi intorno alla vicenda lasciando intendere in un primo momento una responsabilità dei napoletani, dipinti tutti come «brutti e sporchi» e invocando «giustizia, senza la quale non ci fermeremo». Sentito anche il ricordo dell’avvocato Angelo Pisani, vicino alla famiglia sin dal giorno del ferimento del giovane tifoso. Il presidente di municipalità ha elogiato la madre del 29enne ucciso definendola «il vero volto di Napoli». La cerimonia si è svolta con rito evangelico a piazza Giovanni Paolo II già ribattezzata per l’occasione piazza Ciro Esposito.