L’hanno aspettata per diverse ore in piazza Duomo a Milano, ma Laura Pausini ha ripagato l’attesa: la popstar romagnola ha chiuso con la sua performance il lungo evento Radio Italia Live – Il Concerto, che domenica 1 giugno 2014 ha visto alternarsi sul palco grandi nomi della musica italiana come Elisa, Biagio Antonacci, Claudio Baglioni e Negramaro.
Un grande ritorno per Laura Pausini, che aveva aperto la prima edizione dell’evento ed è tornata sul palco nell’anno dei festeggiammenti del ventennale di carriera con una performance speciale. Tre cambi d’abito per tre performance dal vivo, anzi quattro se si considera la spiritosa esibizione con i conduttori Luca e Paolo sulle note del brano La Solitudine parodiato in La Moltitudine in omaggio alla folla di centomila persone che ha riempito la piazza.
Elegantissima in Armani, con gli outfit utilizzati durante le tappe del Greatest Hits World Tour con cui sta girando il mondo dallo scorso dicembre, Laura Pausini ha portato i ritmi della salsa in piazza Duomo con una versione in italiano e spagnolo di Non c’è/Se fue, ultimo singolo estratto dall’album 20 – The Greatest Hits, accompagnata dal suo corpo di ballo. Poi una versione molto rock di Come se non fosse stato mai amore e infine la chiusura su Limpido, ma la vera sorpresa è stata il mini-concerto a cappella che ha condensato in pochi minuti alcuni dei suoi maggiori successi e con cui ha incantato piazza Duomo.
Sembrava non aver alcuna intenzione di lasciare il palco Laura Pausini: la cantante ha riservato al pubblico di Milano un medley a cappella di storiche hit come E ritorno da te, Vivimi, Strani amori, Resta in ascolto, Invece no, accompagnata dai cori della piazza come si evince dal video pubblicato dalla pagina Facebook LAUve U.
Chirurgicamente precisa nella voce, tanto da far risaltare ancor di più le svirgolate di alcuni colleghi, energica e coinvolgente, ma questa non è una novità per il suo pubblico, forse l’aggettivo più giusto per descriverla è generosa: sul finale del Radio Italia Live è come se Laura Pausini avesse voluto donarsi il più possibile a quel pubblico che l’ha aspettata per ore e ha invocato a gran voce e a più riprese il suo nome. Milano ha apprezzato.