Sky, la media company di Rupert Murdoch, è presente sul satellite, sul digitale terrestre e, da poco, anche online, ma prevede di sviluppare il settore on demand proprio attraverso la rete.
Lo ha affermato, in una recente intervista con Massimo Sideri per il Corriere della Sera, l’amministratore delegato di Sky, Andrea Zappia che si è lanciato anche in alcune dichiarazioni, secondo me, un po’ troppo azzardate.
Zappia ha dichiarato di non temere come concorrente neanche il leader mondiale del settore streaming online, Netflix, dato che, secondo lui, il colosso non entrerà nel mercato italiano perché è sì forte, ma solo nei paesi dove non esiste un’offerta gratuita così significativa come nel nostro paese.
L’Italia ha molti più canali in chiaro di qualunque altro Paese Ue… e questa sarebbe una motivazione sufficiente a scoraggiare Netflix? Non credo proprio…
Zappia dice che negli Usa, dato che l’abbonamento di base per la tv non è lontano dai 70 dollari, la sua offerta a 9,99 $ è stata di successo perché rappresentava un grande cambiamento, ma da noi non sarebbe così.
Ma se la sua sicurezza si basa su questo assunto, non pensa che a fronte dei 30/40 € dell’abbonamento mensile Sky, preferiremmo anche noi avere un servizio che costa meno di un terzo e con un’offerta molto maggiore senza i vincoli contrattuali di un abbonamento? Viva Netflix!