Hanno voglia di fare e sono convinti che bisogna partire dal basso per smuovere i pregiudizi affinché si cominci a parlare in modo positivo del loro territorio che non gode certo, e da troppo tempo, di buona fama. A cosa è dovuto il nome 012 Factory? «Perché 12 sono i moduli di formazione e di accompagnamento dei giovani – spiega Caputo – a cui offriremo la possibilità di seguire un percorso mirato prima di arrivare alla start up. La migliore sarà premiata con 20 mila euro». Sono partiti da una osservazione: come mai le start up non vengono catturate dalle imprese medio-grandi nonostante siano in forte connessione tra di loro linkandosi a vicenda? Attraverso i link si sono create dunque queste 12 facce che accompagneranno i giovani favorendo lo sviluppo delle loro idee innovative. Quattro sono le aree principali: Academy, Contamina, Incubatore, Funding.
Nell’Academy seguiranno le 12 tappe per creare un’azienda, utilizzando metodologie innovative che riguarderanno il fare impresa: ci saranno meeting con imprenditori e personalità di spicco dello sport, della cultura, dell’arte che racconteranno la loro storia.
Un modo per favorire forme di vera e propria contaminazione e per dare ai giovani la possibilità di avere tanti scenari di riferimento. L’iscrizione è gratuita avviene attraverso il sito: www.012factory.com. Entro il 31 marzo, saranno selezionati 30 aspiranti allievi che dovranno avere una forte motivazione a fare impresa ma anche a saper fare gruppo, e che abbiano una idea di business vincente: l’obiettivo è di arrivare a fine marzo, termine ultimo per iscriversi, con oltre 100 domande. Caputo e gli altri ci credono eccome perché anche l’investimento iniziale l’hanno fatto loro e lo definiscono “un progetto a fisarmonica” che vale allo stato intorno ai 40 mila euro ma può arrivare fino a 300 mila. Con questi fondi potranno dare il premio alla start up che sarà selezionata da un comitato scientifico composto da imprenditori, in cambio del 15 per cento della partecipazione nella società.
Le idee arrivate sono le più varie e parecchie sono molto innovative. La sorpresa è che sono già molto strutturate e, in molti casi, provengono da donne. Alcune riguardano il settore agroalimentare. Forse spinti dal problema della Terra dei Fuochi? “Semplicemente perché l’agroalimentare, la salute rappresentano il futuro – sottolinea Caputo – a Caserta abbiamo grandi eccellenze, per non parlare di tutta la Campania”. I nostri giovani sono veloci, alzano il telefono e parlano direttamente con Google Usa, i collegamenti sono immediati, senza gerarchie, filtri e formalità. E questo è un valore aggiunto enorme: altro che bamboccioni, schizzinosi o poco determinati a cercarsi un lavoro…