Storie di chi dopo una laurea prestigiosa, un dottorato, un master e un lavoro perfetto ha dovuto rimettere tutto in discussione e ha scelto di usare le mani, invece che la testa, per costruirsi una nuova identità professionale. Storie di chi ha visto la piccola azienda di famiglia soccombere sotto il peso della manodopera a basso costo e ha deciso di rilanciarla, affidandosi all’e-commerce. Storie di giovani donne che per conciliare lavoro e famiglia hanno cominciato a proporre piccoli manufatti e hanno avuto successo.
Sono davvero tante le vite raccontate da LaureatiArtigiani, un blog, creato dalla giornalista Elisa Di Battista, che raccoglie i tesori del saper fare, scovati in giro per l’Italia. Dall’università alla bottega – spiega – perché l’artigianato, oggi, offre tante possibilità, forse più di quelle garantite da un percorso di studi.
Qualcuno li ha definiti artigiani digitali, perché guardano al lavoro manuale con la mente di chi è cresciuto sui social network, e infatti, la pagina Facebook di Elisa ha oltre 2.000 follower, e il suo profilo Twitter (@laureartigiani) circa 1.000. Perché se fino a ieri, il limite delle botteghe era delimitato dalla fine del quartiere, oggi, con l’e-commerce e il tam tam sociale, le possibilità sono potenzialmente illimitate. In più, i consumatori sono attenti a ciò che comprano e hanno imparato ad apprezzare l’unicità del fatto a mano.
Il blog è affascinante e utile, per gli artigiani che possono segnalare la propria attività ed essere ricontattati per raccontarla, e per chi è in cerca di un prodotto particolare: le storie sono divise per localizzazione geografica. Un sito che trabocca di idee e stimola anche chi per passatempo si diletta con il fai-da-te, senza avere il coraggio di lanciare le proprie creazioni sul mercato.
Per farsi un’idea di ciò che si trova, basta dare uno sguardo alle ultime interviste: c’è quella ad Andrea Ripani, 29 anni, laureato in economiae adesso impegnato nel calzaturificio artigianale del papà. È tornato alla bottega masticando una buona dose di marketing e la consapevolezza che per le piccole imprese viaggiare sui social network può essere una valida alternativa al più costoso acquisto di spazi pubblicitari.
Da sempre la marcia in più dell’artigianato è la possibilità di realizzare produzioni di nicchia, originali, e la storia che Stefano Martinelli ha raccontato a Elisa ne è un esempio: nella sua terra, in Versilia, c’era un bambuseto (bosco di bambù), dopo essersi formato alla lavorazione di questo materiale ha avviato – e ora gestisce con successo – la propria attività di trasformazione dando vita a strutture architettoniche contemporanee. La laurea che ha in tasca? Filosofia.